Maestranze occupano il teatro Sangiorgi «Dormiamo qui fino a una soluzione»

Dormono dentro il teatro Sangiorgi dallo scorso martedì i 28 lavoratori, maestranze del teatro Massimo Bellini, e che insieme al coro e all’orchestra permettono lo svolgimento delle rappresentazioni artistiche. Da anni sono precari, seppure il loro contratto viene rinnovato ogni anno, dopo un inverno di continui tira e molla. La loro sorte si sarebbe dovuta conoscere dopo l’approvazione della finanziaria regionale, ma nonostante questa sia stata approvata nei primi giorni di luglio e nonostante sia anche stata pubblicata in Gazzetta ufficiale, il futuro dei lavoratori resta incerto.

«Non si è fatto vedere nessuno, l’amministrazione è totalmente assente e noi rimarremo in assemblea permanente fino a quando non avremo la certezza dei contratti», afferma uno dei lavoratori, Salvatore Agosta.

Un problema vecchio, «ma che non può più essere rimandato e va risolto», afferma Antonio Santonocito, dirigente sindacale Confsal. Diversi i tentativi fatti da Santonocito per contattare il vicepresidente del teatro, Harald Bonura, «per un incontro formale, ma senza riuscirci», spiega. Per il prossimo 10 settembre comunque, è fissato un incontro in prefettura per tornare a discutere del problema. «Non è certa una soluzione, ma se non sarà trovata rimarremo qui».


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Ancora nessuna certezza sul futuro contrattuale delle maestranze del teatro principale di città. Aspettavano la finanziaria regionale per sapere di più, ma seppure è stata approvata e pubblicata in Gazzetta ufficiale, loro non sono stati contattati da nessuno. Nel baratro dell'incertezza hanno deciso di passare all'azione con una assemblea permanente

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