Incassi dimezzati, poca luce, mancanza di attività per i turisti. Sono queste secondo gli esercenti le cause dell'insuccesso della terza domenica senza traffico. Soddisfatti invece i cicloattivisti. «La fase di sperimentazione di questi mesi dovrebbe culminare nel miglioramento strutturale dell'area», afferma uno dei promotori dell'iniziativa, Mirko Viola
Lungomare liberato, flop per i commercianti «Guadagni -40% e assenza di illuminazione»
La terza domenica di chiusura al traffico del lungomare catanese non è andata meglio delle precedenti, nonostante l’amministrazione comunale abbia limitato la pedonalizzazione dalle ore 17 alle 23. A evidenziare diverse criticità sono gli esercenti commerciali che operano nel tratto di strada tra viale Ruggero di Lauria e viale Artale Alagona. E il problema non sono solo i guadagni che calano. Assenza di illuminazione adeguata, mancanza di attività di attrazione turistica e degrado del manto stradale. «Una chiusura al passaggio di automobili e motorini realizzata in questo modo non ha alcun senso e noi lo abbiamo detto fin dall’inizio», spiega Franco Ternullo, uno dei titolari del Café de Paris. Dalla parte opposta i cicloattivisti. «Considerando che è agosto, è andata bene».
«Se al lungomare non c’è niente da fare e per di più ci sono molte aree pericolanti, perché la gente dovrebbe andarci?», insiste Ternullo. La sua attività ha registrato nella giornata di ieri una riduzione del fatturato medio domenicale del 40 per cento. E, considerata l’esperienza della pedonalizzazione del lungomare avvenuta già a giugno e a luglio, l’evento non lo ha colto di sorpresa. «Me l’aspettavo e ho agito di conseguenza lasciando a casa ben quattro dipendenti e – continua Ternullo – forse sarebbe stato meglio chiudere e andare a mare».
Stessa situazione per il bar Ernesto. «L’appuntamento del mese scorso è stato un disastro e questa domenica non è stata da meno da un punto di vista dei guadagni», afferma la titolare Anna Urzì. Anche per lei le polemiche vanno all’indirizzo dell’amministrazione comunale, rea di «operare una chiusura al traffico veicolare forzata», spiega Urzì. Secondo l’imprenditrice il rilancio del lungomare dovrebbe partire dall’assenza dell’illuminazione del tratto interessato. «Preferisco non parlare delle perdite economiche della mia azienda, perché non voglio che i commercianti passino per affaristi senza scrupoli però – afferma Urzì – non capisco come si faccia ad organizzare un evento serale senza luce».
Soddisfatti della partecipazione della cittadinanza, invece, i cicloattivisti. «Se consideriamo che agosto è il periodo in cui moltissimi catanesi sono in vacanza e la città è semi deserta, i bar erano abbastanza pieni e sono state noleggiate tante biciclette», afferma Alessio Marchetti del gruppo Ruote Libere. Non è dello stesso avviso Urzì, che replica: «Il lungomare non è solo dei ciclisti ma anche di gente che ha altre esigenze e magari vuole spostarsi comodamente». Sulle polemiche sollevate da alcuni esercenti commerciali circa l’assenza di attività di attrazione della cittadinanza, invece, Marchetti afferma: «Alcuni imprenditori dovrebbero capire che anche loro possono occuparsi di animazione così come ha fatto il bar Cioccolato caffè durante la prima domenica di luglio».
Secondo Mirko Viola – esponente di Città insieme e promotore dell’iniziativa Lungomare liberato – la sperimentazione della pedonalizzazione dovrebbe passare a una fase successiva, la riqualificazione del tratto di strada tra viale Ruggero di Lauria e viale Artale Alagona. «La fase sperimentale di questi mesi – racconta Viola – dovrebbe culminare in un serio discorso relativo a un miglioramento strutturale dell’area attraverso idee sostenibili, riqualificate e partecipative».