Lumia & Cracolici, attenti a quei due!

La conferenza stampa di Sinistra ecologia e libertà ha informato la pubblica opinione che le consultazioni primarie per la scelta del candidato del centrosinistra alle elezioni amministrative del nuovo sindaco di Palermo, già convocate per il 26 febbraio prossimo, non avranno più luogo, a meno, ovviamente, di nuovi ripensamenti. La posizione di Sel sull’evento elettorale della prossima primavera prevede la candidatura di Rita Borsellino al primo turno elettorale abbinata a Leoluca Orlando, per vincere rispetto al nuovo cartello costruito dal triumvirato Cracolici-Lombardo-Lumia.
Su questa proposta Sel Palermo è in attesa del pronunciamento dei protagonisti chiamati in causa, nonché di quello della rappresentanza ufficiale del Partito democratico. Infatti, il duo Cracolici-Lumia si muove in autonomia rispetto alla posizione ufficiale del Pd che ha candidato formalmente Rita Borsellino, per quel partito, a sindaco di Palermo.
Questa posizione appare assai azzardata e con tutta probabilità non avrà alcun seguito. Non fosse altro per la personalità dei due candidati rispetto ai quali sarebbe di estrema difficoltà assegnare la posizione di primo e di secondo all’uno o all’altra. In ogni caso staremo a vedere.
La circostanza fa fare un grosso passo indietro allo schieramento di centrosinistra rispetto ad una possibilità di vittoria che ancora qualche giorno addietro era scontata. Ciò in quanto la destra politica della città non mostrava alcuna voglia di misurarsi con il disastro amministrativo perpetrato dalla uscente amministrazione di Diego Cammarata. Il centrosinistra, però, a causa della sua atavica litigiosità e, perché no?, per le ambizioni di potere di qualche clan interno al Partito democratico ha preferito “scunzari u juocu” con la conseguenza che lo schieramento alternativo a quello uscente, ancora una volta, ha rinunciato a vincere e a dimostrare la sua totale inaffidabilità politica, specialmente nella sua componente principale.
Artefici dello sconquasso sono Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia, i cui nomi i palermitani dovrebbero memorizzare per non votarli mai più in futuro, a qualunque competizione elettorale i due dovessero candidarsi. Sono questi due soggetti che hanno sfasciato scientemente l’unità del cemtrosinistra di Palermo, non esitando a contraddire pubblicamente le indicazioni del segretario nazionale del partito del quale fanno parte. Bersani, come già ricordato, ha candidato Rita Borsellino ale primarie del centrosinistra. E loro, in combutta con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, anche se in modo obliquo, hanno messo in campo un altro candidato.
Qual è la motivazione politica che questi due personaggi da ‘tregenda’ adducono a sostegno della loro posizione? Quella delle alleanze larghe. Cioè una formula politichese per dire che, oltre al cartello delle sinistre, nella coalizione elettorale per Palermo debbano essere presenti anche l’Mpa, Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo e l’Udc, Unione di centro, di Pierferdinando Casini (che, però, alla Regione ha dato il ben servito al governo Lombardo).
Alla fine, a parte le contraddizioni, quella messa su da Cracolici e Lumia (e da Lombardo) è un’accozzaglia composita che non andrebbe lontano, così come è avvenuto con l’ultimo governo Prodi. Decisamente, a questi due campioni della politica locale la storia politica del centro sinistra non ha insegnato proprio nulla. Perseverare negli errori è diabolico. Immaginate per un solo minuto una giunta comunale composta dai rappresentanti di queste forze politiche. Cioè il Pd, le altre forze della sinistra e il Movimento del presidente della Regione, la cui azione di governo ha concorso non poco a determinare la rivolta dei ‘Forconi’. Nella testa di Cracolici e Lumia ci dovrebbe essere anche l’Udc, un partito che, come già ricordato, si è però chiamato fuori dalla giunta regionale e che dovrebbe, però, allearsi con Lombardo a Palermo.
A conti fatti, l’alleanza ‘larga’ ipotizzata da questi ‘scienziati’ della politica punta ad eleggere un sindaco-fantoccio che dovrebbe essere manovrato a piacimento da Cracolici, Lumia e Lombardo. ‘Imbarcando’ nell’amministrazione anche personaggi visti già in azione nella giunta Cammarata come, ad esempio, i protagonisti dell’operazione Amia, l’Azienda municipale per l’igiene ambientale che ha usato i fondi comunali per scialacquarli a Dubai, negli Emirati arabi, in hotel a 5 e più stelle. Vacanze da sogno con i soldi che gli ignari palermitani versano per tenere pulita la città dai rifiuti solidi (a munnizza).
Secondo i due ‘cavalli di razza’ del Pd, la città di Palermo dovrebbe essere affidata alle cure di personaggi di tal fatta. Va da sé che una persona dello spessore etico e culturale di Rita Borsellino si rifiuti – giustamente! – di avere come compagni di strada nel suo percorso politico-amministrativo alleati di questa specie.
Ci stupiamo del fatto che un candidato come Fabrizio Ferrandelli, del quale abbiamo apprezzato le doti per il suo impegno profuso in questi anni nel sociale della nostra martoriata città, possa accettare tali compagni d’avventura sotto la formula politica dallo stesso predicata: “Io parlo con tutti…”, provocando, tra l’altro, la disgregazione del movimento civico che lo aveva sostenuto nella sua lunga preparazione a candidato sindaco di Palermo e prendendo il fuoco con le sue mani per salvare quelle di Lumia e Cracolici, che non se la sono sentita di sfidare Rita Borsellino alle primarie sicuri di uscirne sconfitti in questo, almeno, non possiamo dargli torto).

 


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