Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]
L’ultimo ciak
Un laboratorio intensivo (che doveva durare due settimane, ma si sa, spesso e volentieri i programmi fanno di tutto per non farsi rispettare, no?), quindici studenti, e una coordinatrice che in fatto di cinema, teorico e pratico, la sa davvero lunga. Un progetto ambizioso, quello di realizzare un cortometraggio, un corto vero dalla a alla z (ideazione, sceneggiatura, regia, scenografia, riprese, sonorizzazione, montaggio), partendo da zero, dalle definizioni teoriche. E non è la prima volta, per il progetto Medialab/lingue non è la prima sfida portata a termine con successo.
Giusto un paio di incontri per pensare alla storia, qualcun altro per capire solo a parole cosè un film e in cosa è diverso da un corto (chi agisce dietro le quinte di lavori come questi, come lo fa), e poi via, ciak, si gira.
Sei giorni di riprese (ora più, ora meno), dieci giorni di montaggio (forse troppi, colpa di imprevedibili incidenti di percoso computer impazziti che cancellano misteriosamente il lavoro intere giornate, tanto per dine uno e della disponibilità dei locali del medialab, questanno più che mai contesi tra le tante altre attività), ma finalmente il traguardo è raggiunto. È tempo di bilanci, dunque. E chi meglio dei diretti artefici di Drops (questo il titolo dellopera ideata, scritta e diretta dal gruppo) può tirare le somme a lavoro ultimato?
Quindici studenti, appunto, ma non tutti di Lingue (cè chi viene da Scienze politiche, chi da Scienze della formazione, chi da Lettere ed è grazie al materiale informativo distribuito anche al di fuori dellUniversità, dicono, che sono venuti a conoscenza dei corsi organizzati dalla nostra Facoltà). Ecco le loro opinioni:
“A me che voglio fare la regista questa è sembrata unoccasione da cogliere al volo per imparare le basi del mestiere, visto che qui in Sicilia praticamente non esistono corsi di cinema o simili. Al di là dellaspetto strettamente formativo, è stata una bellissima esperienza: un bel lavoro di gruppo che ci ha permesso di ridere e scherzare, tra un ciak e laltro”, “Un impegno e una passione inaspettati da parte di tutto il gruppo. Ne sono una prova le ore di lavoro che abbiamo fatto tranquillamente oltre quelle previste dal corso”, “È stato tutto una grande sorpresa, a cominciare dal fatto che la scelta sia caduta sul soggetto che avevo pensato io. Inoltre lavorare alla colonna sonora in un tour de force di quarantottore, presentare il lavoro finito al gruppo con il rischio che non piacesse e poi invece vedere il suono montato sulle immagini è stato davvero emozionante”, “Unesperienza per certi versi difficile, non tanto per lutilizzo di strumenti del tutto nuovi e sconosciuti, ma piuttosto per lintesa giusta da trovare nella scelta di ogni dettaglio, dal più grande al più piccolo. Una difficoltà, questa, ma daltra parte anche una delle parti più interessanti del lavoro di squadra, che ci ha messi uno di fronte allaltro in ogni momento della produzione. E poi senza dubbio la possibilità, per noi profani di accedere al dietro le quinte di una produzione filmica. Sarà che sono di parte, ma secondo me è venuto fuori un ottimo risultato”.
“Obiettivo sicuramente raggiunto” ammette anche Sonia Giardina, che per un mese e mezzo ha tenuto le redini della squadra “Tutti i partecipanti si sono mostrati creativi, interessati a tutte le fasi della realizzazione. Aspettative superate, si, anche questanno unesperienza assolutamente positiva”.
E adesso? La macchina della produzione è ben lontana dal fermarsi: si parte con la prima proiezione di “Drops” finalmente completato allinterno della rassegna dal titolo “Catania come set cinematografico” (lunedì 9 maggio, 18:30, cinema Excelsior inutile dirlo, siete tutti invitati). La mossa successiva, alla faccia della scaramanzia, sono alcuni bandi di concorso: dita incrociate, ché non si sa mai, nella vita