Luci a San Siro, esame Milan per i rosa Iachini: «Servirà una prova perfetta»

Qual è il vero Palermo? Quello convincente, seppur baciato dalla fortuna, ammirato nelle gare vinte contro Genoa e Udinese o quello distratto e poco brillante visto domenica scorsa in occasione del pari casalingo contro il Carpi? Il match contro il Milan in programma domani sera a San Siro, secondo anticipo della quarta giornata di campionato, potrà fornire una risposta a questo interrogativo. In casa rosanero i riflettori saranno puntati in particolare sul pacchetto arretrato. Il test contro i rossoneri sarà un banco di prova molto importante soprattutto per la difesa al cospetto di una squadra che fa proprio dell’attacco il principale punto di forza. Se i difensori rosanero sei giorni fa non sono riusciti a prendere le misure a Matos e Mbakogu, sulla carta dovrebbero andare in tilt nei duelli individuali con giocatori del calibro di Bacca, Luiz Adriano o lo stesso Balotelli ma il calcio fortunatamente non è un’equazione matematica. Chissà se, stimolati dal confronto con avversari più quotati e in un palcoscenico prestigioso come quello del Meazza, i componenti della retroguardia riusciranno a spostare gli equilibri e sfoderare una prestazione super.

Se lo augura ovviamente Iachini consapevole, tuttavia, che il compito non sarà dei più semplici. Il Milan, innanzitutto, non è quello della passata stagione. La compagine guidata da un grande motivatore come Mihajlovic è ancora un cantiere aperto e non ha trovato quella continuità necessaria per aprire un ciclo vincente ma la sensazione, anche in virtù di un mercato di primo livello, è che la squadra abbia uno spirito diverso rispetto allo scorso anno. «Il Milan ha tanta qualità con giocatori dotati di ottima tecnica individuale – ha spiegato Iachini – è una squadra attrezzata psicologicamente grazie all’impronta che sta lasciando Mihajlovic e per ottenere un risultato positivo dovremo disputare la partita perfetta mostrando attenzione e cura dei minimi dettagli».
Non va sottovalutato neanche il fattore derby. Domani sera il Palermo affronterà una formazione affamata di punti, pronta a risalire la china (nelle prime tre giornate sono appena tre i punti in classifica, quattro in meno dei rosanero) e riscattare la sconfitta rimediata nella stracittadina contro l’Inter. Gara nella quale, nonostante il risultato negativo, i rossoneri hanno comunque lasciato una buona impressione.

Alla vigilia dell’incontro, dunque, l’asse è spostato dalla parte dei padroni di casa ma il gruppo di Iachini non ha alcuna intenzione di fare la parte della vittima sacrificale. Alcune «armi» potrebbero neutralizzare l’urto della corazzata rossonera. Compattezza e solidità, ad esempio, qualificano una squadra come il Palermo che, rispetto al Milan, può sfruttare i vantaggi determinati da un’identità definita e meccanismi di gioco collaudati. Automatismi sui quali sta lavorando il bomber Gilardino, animato dalla voglia di lasciare il segno contro la sua ex squadra nella quale, pur avendo vinto tre titoli nel 2007, non ha avuto la possibilità di esprimere al massimo il suo potenziale. Anche la cabala, inoltre, strizza l’occhio ai rosanero. Alcune vittorie ottenute nel recente passato in casa Milan (tutte per 2-0) possono essere di buon auspicio. Non si tratta di blitz casuali ma di eventi che hanno lanciato un messaggio preciso: il Palermo è una squadra che storicamente dà del filo da torcere al Milan e contro la quale, per caratteristiche strutturali, i rossoneri faticano a trovare le giuste coordinate.
Sono 24 i convocati per la trasferta in Lombardia. Recuperato Rigoni che, nonostante la candidatura di Hiljemark, mantiene la prima fila nel ruolo di mezzala destra. In difesa ballottaggio tra Vitiello e Struna che torna a disposizione dopo avere scontato il turno di squalifica.


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