Alle 18 in punto, una delegazione delle 38 famiglie che occupano da marzo scorso i mini alloggi dell'Opera Pia, insieme ad un rappresentante del Comitato di lotta per la casa 12 luglio incontrerà il Prefetto di Palermo. Per le famiglie l'incontro sarà positivo solo se ne uscirà l'ufficiale sospensione dello sgombero.
L’Opera Pia trasformata in centro per migranti «Questa preferenza legata soltanto a lucro»
Alle 18 in punto, una delegazione delle 38 famiglie che occupano da marzo scorso i mini alloggi dell’Opera Pia, insieme ad un rappresentante del Comitato di lotta per la casa 12 luglio incontrerà il Prefetto di Palermo. Per le famiglie l’incontro sarà positivo solo se ne uscirà l’ufficiale sospensione dello sgombero. «Dall’esito di tale incontro dipenderà tutto, anche come, eventualmente, riprendere un azione di lotta» racconta Toni Pellicane leader del Comitato di lotta per la casa 12 luglio.
E’ di ieri la notizia di un comunicato diramato dal Cardinale Romeo con il quale dice sostanzialmente che non puo’ favorire le famiglie che occupano i mini alloggi a discapito di tanti altri poveri. «Non posso non rispettare un percorso che deve essere all’insegna della legalità». Afferma il cardinale.
La Curia ha una grosso progetto per questi abitazioni: trasformarle in un centro di prima accoglienza per i migranti.
«E’ evidente che questa preferenza non è legata a spirito umanitario, ma al lucro» Evidenzia l’attivista Pietro Milazzo. «Ogni ospite renderebbe 35 euro al giorno. Ai gestori entrerebbero nelle loro casse, molti soldi al mense. A questi si dovranno aggiungere la diaria di ogni migrante che è pari a quasi 1,50 euro al giorno. Cifre molto grosse attraverso una speculazione di questa povera gente».