I difensori del politico e il Pg hanno chiesto ai giudici ermellini di rendere nulla l'impugnazione dei magistrati etnei. Il documento sarebbe stato presentato 45 minuti dopo la scadenza. L'ex governatore è sospettato di essere sceso a patti con i Santapaola-Ercolano
Lombardo in Cassazione, ultimo atto con colpo di scena? «Inammissibile ricorso accusa, presentato fuori tempo»
«Abbiamo sollevato l’eccezione perché il ricorso doveva essere presentato entro le 12.30 dell’11 novembre scorso e, invece, è stato depositato in cancelleria dopo le 13.15». Tre quarti d’ora che potrebbero rivelarsi fatali, in un clamoroso colpo di scena da consumarsi sul palcoscenico della corte di Cassazione nella vicenda giudiziaria che ha come protagonista l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo. A chiarire i margini di questa storia a MeridioNews è Alessandro Benedetti, avvocato, insieme a Filippo Dinacci, del politico di Grammichele. Finito assolto in secondo grado, a marzo 2017, dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e condannato a due anni, con pena sospesa, per il reato di voto di scambio aggravato.
Esito che ha portato a un doppio ricorso davanti ai giudici ermellini, rappresentanti del terzo grado di giudizio: da un lato la difesa, favorevole a uno scagionamento totale di Lombardo; dall’altro l’accusa che, nei suoi intenti, vorrebbe rivedere il politico autonomista a processo, in un secondo filone d’appello, per il presunto patto stilato con i capi della famiglia mafiosa etnea dei Santapaola-Ercolano. Proprio su quest’ultimo ricorso potrebbe concretizzarsi la presunta svista sollevata dalla difesa: «La giurisprudenza sulle impugnazioni parla chiaramente – continua Benedetti – L’accusa è una parte del processo è quindi deve attenersi alle regole che valgono per tutti. Il procuratore generale Stefano Rocci ha aderito alla nostra eccezione di dichiarare inammissibile il ricorso della procura generale di Catania perché presentato in ritardo. Se verrà accolta questa linea dai giudici, quella parte di sentenza sul concorso esterno passerà in giudicato».
L’ultima parola, come scritto, spetterà ai togati ermellini della seconda sezione di piazza Cavour, a Roma. A loro, presieduti da Matilde Cammino, il procuratore Rocci ha chiesto comunque la conferma dell’assoluzione per il reato più grave e l’annullamento con rinvio di quella parte di sentenza in cui Lombardo è stato condannato a due anni. Sposando quindi, per larghi spazi, quella che è la linea della difesa. Da sempre convinta dell’assoluta innocenza del fondatore del Movimento per le autonomie. In primo grado Lombardo, davanti alla giudice monocratica per l’udienza preliminare Marina Rizza, era stato invece condannato a sei anni e otto mesi.
L’inchiesta, emersa nel 2010 con l’indagine Iblis sul patto tra mafia, politica e imprenditoria, ha portato alla sbarra decine di persone, tra cui Angelo Lombardo, fratello dell’ex governatore con un passato da deputato dell’Mpa. I filoni processuali dei due però si sono separati con il secondo ancora in attesa del giudizio di primo grado dopo avere optato per il rito ordinario.