Lombardo e il caso Safab

Alcuni osservatori, forse un po’ disattenti, nel ricostruire i contorni dell’inchiesta Iblis, della Procura di Catania, che vede coinvolto il governatore siciliano, Raffaele Lombardo (imputato coattamente per concorso esterno e voto di scambio) si soffermano su alcuni aspetti e ne trascurano altri. Certo la materia è difficile, come è difficile leggere tutta la mole di documentazione prodotta dai giudici. Ma a volte, l’impressione, che si ponga l’accento su alcune cose, piuttosto che su altre, un po’ strumentalmente. Ad esempio sul caso Safab, la società edile che ha fatto le sue ricchezze in Sicilia e che secondo i giudici avrebbe avuto rapporti con la mafia catanese. Nell’ambito dell’inchiesta Iblis, si sostiene che Lombardo abbia favorito questa impresa. Ed ecco la disattenzione di cui sopra. Alcune cronache ripetono, che in effetti, la Safab sarebbe risultata danneggiata dal governatore, perché era tra le società pronte a realizzare il termovalorizzatore di Bellolampo, a Palermo. Progetto che Lombardo ha bloccato. Ma perché non aggiungere che i giudici si riferiscono ad un altro caso: ovvero l’interesse della Safab a costruire il nuovo villaggio per i militari Usa a Belpasso, nel catanese? E in questa storia che si deve capire se c’è stato l’aiutino o no. Il termovalorizzatore non c’entra.  Per questi e altri dubbi, LinkSicilia ha deciso di riportare la cronaca di Imgpress, che ci sembra non trascurare nulla. Al di là delle responsabilità penali del governatore sulle quali si pronuncerà la magistratura.

I Lombardo, la mafia e il villaggio Usa di Sigonella (da imgpress.it)

“Un affare da centinaia di milioni di euro, la realizzazione a Belpasso, in provincia di Catania, di un nuovo villaggio per i militari della base di Sigonella. In pista ci sono proprio tutti: una grande impresa edile che ha fatto della Sicilia il suo Eldorado, il professionista-cerniera tra legale e illegale, il boss di una cosca mafiosa, l’intero stato maggiore del movimento politico del governatore dell’isola, Raffaele Lombardo. Il progetto, però, incide su un terreno ad alto rischio idrogeologico e qualche funzionario locale storce il muso. Ma da Palazzo dei Normanni arriva un suggerimento: “Ci pensi l’amico di Catania a risolvere ‘sta storia!”.

All’ennesimo scempio edilizio ordito per accaparrarsi l’oro americano di Sigonella è dedicato uno dei capitoli dell’ultima inchiesta su mafia e appalti in Sicilia orientale (Operazione Iblis), che nel novembre 2010 ha visto la procura distrettuale antimafia di Catania emettere 48 mandati di custodia cautelare contro politici, amministratori, imprenditori e boss mafiosi. A predisporre il progetto, la SAFAB – Società Appalti e Forniture per Acquedotti e Bonifiche, Spa con sede a Roma e un invidiabile portafoglio lavori in Sicilia, dal parcheggio multipiano del Palazzo di Giustizia di Palermo all’ampliamento della strada Gela-Aragona, dai lavori di costruzione della diga Desueri di Gela e delle reti irrigue dell’invaso di Lentini alla realizzazione di un termovalorizzatore e due discariche rifiuti a Bellolampo (Palermo). In vista dei lavori per il complesso USA, la SAFAB aveva costituito due società, la Volcano Housing e la Volcano Inn, nelle quali aveva una partecipazione Paolo Ciarrocca, ex membro del consiglio d’amministrazione e direttore tecnico dell’azienda madre. “Fatte le società con i proprietari dei terreni – ha raccontato Ciarrocca – il progetto però si era arenato presso l’ufficio del Genio civile di Catania perché vi era un conflitto di competenza con l’Assessorato regionale territorio ed ambiente anche in relazione al mutamento di destinazione d’uso dei terreni”. L’ufficio del Genio civile non aveva rilasciato le necessarie autorizzazioni in quanto il terreno in cui doveva sorgere il residence risultava particolarmente predisposto a dissesto idrogeologico, identificato a “pericolosità P2”, cioè a “probabilità elevata di riattivazione dei fenomeni franosi quiescenti e inattivi”.

Al fine di agevolare la SAFAB nel portare a termine l’affaire di Sigonella fu chiesto l’intervento del geologo di Aci Castello, Giovanni Barbagallo, militante dell’Mpa (il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo) e, secondo gli inquirenti, personaggio legato agli “esponenti di primo piano della criminalità organizzata catanese e, specialmente, con Vincenzo Aiello, reggente provinciale di Cosa Nostra”. Tramite Barbagallo, gli amministratori della SAFAB entravano in contatto con i dirigenti dell’ufficio del Genio civile di Catania e con alcuni uomini politici, “quali l’on. Angelo Lombardo o il presidente della Regione Raffaele Lombardo”. “Il dottor Barbagallo si è occupato di seguire la pratica presso il Genio civile, anzi ricordo che mi disse che l’ingegnere capo, in quanto iscritto all’MPA, era particolarmente sensibile alle indicazioni dei suoi politici di riferimento”, ha spiegato Paolo Ciarrocca. “Barbagallo mi disse che sarebbe stato opportuno prendere contatti con un politico e poiché all’opera era comunque interessata l’amministrazione regionale siciliana, mi suggerì di prendere contatti con Angelo Lombardo dal momento che, mi disse, che parlare con lui era come parlare con suo fratello Raffaele, che invece era molto impegnato essendo stato eletto da pochissimo tempo ed era sostanzialmente irraggiungibile”. L’on. Angelo Lombardo aveva appena assunto l’incarico di segretario di Presidenza della Camera dei deputati e di membro della Commissione parlamentare alla difesa. (continua a leggere)


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Alcuni osservatori, forse un po' disattenti, nel ricostruire i contorni dell'inchiesta iblis, della procura di catania, che vede coinvolto il governatore siciliano, raffaele lombardo (imputato coattamente per concorso esterno e voto di scambio) si soffermano su alcuni aspetti e ne trascurano altri. Certo la materia è difficile, come è difficile leggere tutta la mole di documentazione prodotta dai giudici. Ma a volte, l'impressione, che si ponga l'accento su alcune cose, piuttosto che su altre, un po' strumentalmente. Ad esempio sul caso safab, la società edile che ha fatto le sue ricchezze in sicilia e che secondo i giudici avrebbe avuto rapporti con la mafia catanese. Nell'ambito dell'inchiesta iblis, si sostiene che lombardo abbia favorito questa impresa. Ed ecco la disattenzione di cui sopra. Alcune cronache ripetono, che in effetti, la safab sarebbe risultata danneggiata dal governatore, perché era tra le società pronte a realizzare il termovalorizzatore di bellolampo, a palermo. Progetto che lombardo ha bloccato. Ma perché non aggiungere che i giudici si riferiscono ad un altro caso: ovvero l'interesse della safab a costruire il nuovo villaggio per i militari usa a belpasso, nel catanese? e in questa storia che si deve capire se c'è stato l'aiutino o no. Il termovalorizzatore non c'entra. Per questi e altri dubbi, linksicilia ha deciso di riportare la cronaca di imgpress, che ci sembra non trascurare nulla. Al di là delle responsabilità penali del governatore sulle quali si pronuncerà la magistratura.

Alcuni osservatori, forse un po' disattenti, nel ricostruire i contorni dell'inchiesta iblis, della procura di catania, che vede coinvolto il governatore siciliano, raffaele lombardo (imputato coattamente per concorso esterno e voto di scambio) si soffermano su alcuni aspetti e ne trascurano altri. Certo la materia è difficile, come è difficile leggere tutta la mole di documentazione prodotta dai giudici. Ma a volte, l'impressione, che si ponga l'accento su alcune cose, piuttosto che su altre, un po' strumentalmente. Ad esempio sul caso safab, la società edile che ha fatto le sue ricchezze in sicilia e che secondo i giudici avrebbe avuto rapporti con la mafia catanese. Nell'ambito dell'inchiesta iblis, si sostiene che lombardo abbia favorito questa impresa. Ed ecco la disattenzione di cui sopra. Alcune cronache ripetono, che in effetti, la safab sarebbe risultata danneggiata dal governatore, perché era tra le società pronte a realizzare il termovalorizzatore di bellolampo, a palermo. Progetto che lombardo ha bloccato. Ma perché non aggiungere che i giudici si riferiscono ad un altro caso: ovvero l'interesse della safab a costruire il nuovo villaggio per i militari usa a belpasso, nel catanese? e in questa storia che si deve capire se c'è stato l'aiutino o no. Il termovalorizzatore non c'entra. Per questi e altri dubbi, linksicilia ha deciso di riportare la cronaca di imgpress, che ci sembra non trascurare nulla. Al di là delle responsabilità penali del governatore sulle quali si pronuncerà la magistratura.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]