CON LA BOCCIATURA ALLARS DELLA MOZIONE N.284 PRESENTANTA DAL M5S SUL RIFINANZIAMENTO DELLA LEGGE REGIONALE N.24/76 E DEL PROF, IL SETTORE PERDE DI LEGITTIMITA E LEGALITA. L’ATTUALE GOVERNATORE, COME IL SUO PREDECESSORE A PALAZZO DORLEANS, ACCOMUNATI DALLA STESSA SMANIA DEGLI UNNI. IL VOTO IN AULA
Nel settore della Formazione professionale da diciotto mesi si è costantemente alla ricerca di chi deve fare cosa. Ed in questo il presidente Rosario Crocetta non si è discostato dalla linea politica del predecessore, Raffaele Lombardo, condannato a sei anni e otto mesi di reclusione per associazione mafiosa.
Non convinceva loperato del precedente governo guidato da Raffaele Lombardo che con il dirigente generale tecnico esterno allamministrazione regionale, Ludovico Albert, e lassessore Mario Centorrino, hanno costituito lacronimo, divenuto famoso, di LAC, il famigerato trio delle meraviglie. E non convince la tanto osannata riforma dellattuale esecutivo regionale del presidente Crocetta che non si vede ancora.
La riforma del settore annunciata più volte e mai effettuata è ciò che accomuna i due governo, Lombardo e Crocetta, che si sono rincorsi nel tentativo, ben riuscito, di distruggere ogni cosa.
Un groviglio di provvedimenti amministrativi e percorsi da saltinbanco che portarono alla nascita dellAvviso 20/2011, quello di Lombardo. Un sistema di delibere di Giunta, circolari, decreti e provvedimenti amministrativi, quello di Crocetta, che ha ingessato tutto, arrestando, di fatto, il già lento operato della burocrazia e provocando lecatombe degli enti, la macelleria sociale e la povertà dei lavoratori, lazzeramento della qualità dellofferta formativa per gli allievi.
Almeno il governo Lombardo una programmazione lha data al settore formativo con il piano triennale da circa un miliardo di euro, il citato Avviso 20, ampiamente criticato anche a ragione ma che costitutiva, quanto meno, una programmazione del settore, con obiettivi, finalità, tempi e modalità.
Contenuti che sono andati perduti con il trio degli annunci e dei rinvii conosciuto con lacronimo CSC che sta per Crocetta, presidente della Regione, Nelli Scilabra, inadeguato assessore al ramo e Anna Rosa Corsello, la dirigente generale tutto-fare dei dipartimenti Lavoro e Formazione professionale. Non una programmazione, ma la sola determinazione a sfasciare tutto ciò che cera.
Nel raccontare le gesta del governatore della Sicilia è come riscoprire il mito di Attila il re degli Unni calato nel Terzo millennio. Tale è limpeto distruttivo che emerge dallazione politica e amministrativa dellesecutivo regionale. E trova riscontro nei fatti quanto affermato dagli esponenti del M5S allAssemblea regionale siciliana in ordine al ruolo della maggioranza che sostiene lesecutivo del presidente Crocetta che è corresponsabile dello sfascio generalizzato dellofferta formativa siciliana. Difatti, quanto più ci si discosta dai principi fissati dalla legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 e successive modifiche e integrazioni, tanto più ci si allontana dai contenuti della legittimità e legalità nel settore della Formazione professionale.
Riportiamo un passo dellintervento di Valentina Zafarana a Sala dErcole, in occasione della seduta pubblica n.150 del 29 aprile 2014 dove il Parlamento regionale ha discusso la mozione unificata sulla Formazione professionale. Nello specifico e per essere precisi lintervento dellattivista grillina ha inteso sostenere le ragioni della mozione n. 284 sulla Adozione del piano regionale dell’offerta formativa per gli anni 2014 e 2015, presentata dal gruppo parlamentare allArs del M5S.
La legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 è lunica legge ad oggi che dà le tutele per i lavoratori, che dà continuità retributiva ai lavoratori, lunica legge che, in questo momento, può segnare un solco di legittimità e di legalità, perché chiaramente esistono i princìpi della programmazione, esiste lo scopo, esiste la finalità, quella che oggi noi non vediamo minimamente nel susseguirsi di attività amministrativa e di avvisi scriteriati, senza alcuna finalizzazione. Ecco, in quella legge n. 24 del 1976 è previsto il Prof, il Piano regionale dellofferta formativa a livello nazionale. Si sa che tutto il sistema dellistruzione, della formazione si muove sulla programmazione, non esiste obiettivo raggiungibile e non riusciamo a dare i pilastri della conoscenza e della cultura ai nostri giovani e a tutti coloro che necessitano, a buon diritto, di formazione, se non attraverso una programmazione chiara ed una definizione degli intenti”.
“Dove sono finite le risorse finanziarie destinate al finanziamento della legge regionale n.24/76? Se lo sono chiesto i parlamentari di Sala del Movimento 5 Stelle che hanno votato favorevolmente la mozione n.284 nella seduta successiva, la n.151, del 6 maggio, bocciata comunque dallAula solamente per un voto. Eppure il concetto è semplicissimo”.
Il piano regionale dellofferta formativa può essere finanziato dai fondi comunitari così come stabilisce il primo comma dellarticolo 39 della legge regionale n.23 del 23 dicembre 2002 che riportiamo di seguito per maggiore chiarezza.
A decorrere dall’1 gennaio 2003 alla realizzazione del piano per la formazione professionale di cui alla legge regionale 6 marzo 1976, n. 24 e successive modifiche ed integrazioni si provvede con le modalità previste per le attività formative cofinanziate dal fondo sociale europeo. Ed invece, Sala dErcole ha bocciato questa mozione. Insomma, anche per questa volta la Banda Bassotti della formazione professionale se la farà franca. Bocciandola, lAssemblea regionale siciliana ha perduto una grande occasione per fare chiarezza sul settore”.
Riportiamo lesito del voto per dare spunti riflessivi ai lettori.
La mozione è stata bocciata per un solo voto.
Presenti 46
Numero legale: 42
Votanti 46
Maggioranza 24
Voti favorevoli 22
Voti contrari 23
Astenuti 1
Di seguito pubblichiamo i nominativi dei parlamentari che hanno votato contro alla mozione n.284.
Figuccia Vincenzo di Forza Italia. Fontana Vincenzo del Nuovo centro destra. Anselmo Alice, Lantieri Annunziata, Leanza Nicolò, Nicotra Raffaele, Sammartino Luca, Sudano Valeria iscritti al gruppo parlamentare Articolo 4. Cimino Michele di Grande Sud/Pid. Cirone Maria, Gucciardi Baldassare, Lupo Giuseppe, Milazzo Antonella, Panarello Filippo del Pd. Clemente Roberto, Gianni Giuseppe del gruppo Misto. Dina Antonino, La Rocca Ruvolo Margherita, Ragusa Orazio dellUdc. Formica Santi del gruppo parlamentare Lista Musumeci verso Forza Italia. Marcello Greco dei Democratici riformisti per la Sicilia, Malafarina Antonino e Oddo Salvatore del gruppo parlamentare Il Megafono Lista Crocetta.
Hanno votato a favore: Turano Girolamo dellUdc. Lentini Salvatore iscritto al gruppo parlamentare Articolo 4. Assenza Giorgio, Bandiera Edgardo, Falcone Marco, Savona Riccardo di Forza Italia. Cappello Francesco, Ciaccio Giorgio, Ciancio Gianina, Ferreri Vanessa, Foti Angela, La Rocca Claudia, Palmeri Valentina, Siragusa Salvatore, Tancredi Sergio, Zafarana Valentina, Zito Stefano del M5S. Cascio Francesco, DAsero Antonino, Vinciullo Vincenzo del Nuovo centro destra (Ncd). Fazio Girolamo del gruppo Misto e Giovanni Ioppolo del gruppo parlamentare Lista Musumeci verso Forza Italia.
Ad astenersi il presidente dellArs, Giovanni Ardizzone (Udc).
In quarantaquattro gli assenti, di cui in congedo: Di Pasquale Emanuele del gruppo parlamentare Il Megafono Lista Crocetta. DAgostino Nicola e Miccichè Gianluca dellUdc. Arancio Giuseppe del Pd. Cancelleri Giovanni, Mangiacavallo Matteo e Trizzino Giampiero del M5S.
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