Lo Stabile di Catania presenta ‘Il Mercante di Venezia’

Titolo: Il Mercante di Venezia
Autore: William Shakespeare
Adattamento e Regia:  Luca De Fusco
Scene: Antonio Fiorentino
Costumi: Vera Marzot
Musiche: Antonio Di Pofi
Coreografie: Alessandra Panzavolta
Luci: Emidio Benezzi
Interpreti: Sebastiano Tringali, Eros Pagni, Gaia Aprea, Stefano Scaldaletti, Max Malatesta
Produzione: Teatro Stabile.

Dopo il grande successo ottenuto nell’Estate Teatrale Veronese, al “Festival Shakespeariano di Verona”, quest’anno gemellato con quello di Strafford-upon Avon, città natale del grande drammaturgo inglese, l’opera è stata inserita nel calendario della stagione 2006/2007 del Teatro Stabile di Catania. Il debutto è stato al Teatro Verga il 5 dicembre 2006 e lo spettacolo ha attirato subito l’attenzione degli amanti del dramma elisabettiano, che tanto aveva risollevato le sorti della commedia inglese alla fine del XVI secolo.

Quando cominciò a scrivere le sue opere teatrali William Shakespeare riuscì a proseguire seguendo la traccia segnata da altri grandi drammaturghi (Christopher Marlowe, Thomas Kyd), presentando delle tematiche di grande interesse, soprattutto per quei tempi. Spesso ambientava alcuni dei suoi più importanti lavori in Italia, presumibilmente perché rimase molto attratto dall’ambiente, gli usi ed i costumi della nostra penisola. Cosi è stato per il “Mercante di Venezia”, sfondo, quello veneziano, adatto a descrivere gli intrighi, sia commerciali che amorosi e le imprese della nobiltà di quel tempo, sempre intraprendente, anche quando la situazione non era delle più vantaggiose. La trama è risaputa, letta e studiata sui testi di scuola e poi ripresa all’università, ancora richiamata in una pellicola cinematografica del 2005. E forse proprio per questo motivo viene rivisitata in una lettura moderna, con ambientazione anni ’30 nell’opera di Luca De Fusco. Chi segue il suo spettacolo, entra con l’idea del classico shakespeariano, ma ne esce confuso, eppur appagato. Insomma, non sarà il puro William a parlare ma la genialità e l’inventiva di questo regista veronese.

I temi, già nelle intenzioni del padre di questa commedia, sono tanti e si accavallano con naturalezza: cinismo, amore, avarizia, antisemitismo… Ma non è solo la storia del mercante e dell’ebreo, bensì quella di Porzia, scelta che riafferma la superiorità del gioco sui traffici e della fantasia sulla realtà. E la Venezia che ci viene presentata non ricorda l’antica città del XVII secolo che ci aveva mostrato Shakespeare nel suo Mercante, piuttosto un centro di traffici e di avventurieri dove si svolgono le vicende di benestanti uomini agghindati. Che il regista allora si sia ispirato ad un’altra Venezia, quella città che patì, come molte altre, la crisi economica degli anni ’30?
 
La scenografia è essenziale: alti parallelepipedi di vetro creano un gioco di specchi e rimandi, per cui i personaggi risultano sempre in scena, in immagini raddoppiate, triplicate, indice dei loro vizi che si riflettono in quelle lastre, come l’avarizia di Shylok o l’atteggiamento antisemita di Antonio o ancora l’avidità di Porzia. Inoltre la presenza di questi alti piloni semovibili sembra voler suggerire che da qualunque prospettiva e in qualsiasi riflesso, tutti i personaggi rimangono sempre quello che sono, senza alcuna deformazione. Dopo tutto, “Il mondo è un palcoscenico dove ognuno recita un ruolo”. Lo sfondo comune e onnipresente è l’oscurità della scena e di queste lamine opache, che a volte si prestano per ricreare l’atmosfera di un bagno turco, come nella scena d’apertura, altre della casa di Belmonte con l’animazione di inserti video di eco post-moderna, infine dello studio notarile a Venezia.

La musica in quest’opera riveste un’importanza a volte di difficile intuizione. In effetti, un unico motivetto si ripete in sottofondo a chiudere le scene, rafforzate da un epilogo in eroic couplet a rima baciata. Ma la presenza di un pianista, personaggio in scena, e l’inserimento di qualche brano cantato da Porzia è indice della sua rilevanza. Perché, come dirà  Lorenzo “quando la musica non ti fa sognare è tradimento”.

Diversi applausi in scena e un’ovazione al protagonista indiscusso Eros Pagni, che è riuscito a rendere amabile Shylok, un personaggio da ascrivere nelle intenzioni originali nella lista dei “cattivi”. Inquadrati da nuove angolazioni emergono i personaggi di un’audace Jessica (Giovanna Mangiù) «un buco nero la cui attrazione non è stata rilevata da Shakespeare», il giovane nobile Bassanio (Max Malatesta) «una pagina che aspetta di essere scritta», Antonio (Sebastiano Tringali) costretto a dibattersi tra il potere dell’amore e la necessità. Degni di nota le interpretazioni di un brillante comico nel ruolo di Graziano (Piergiorgio Fasolo) e della protagonista indiscussa che ha monopolizzato le scene, Gaia Aprea, nascosta dietro la maschera di piombo. “Chi sceglie me, deve rischiare tutto” ecco le premesse-promesse di Porzia «prigioniera nella sua gabbia di vergine, ma capace di capovolgere tutti i piani maschili».

Uno Shakespeare ambiguo, in cui la logica apparente delle argomentazioni è inficiata da risonanze oscure, dal potere terreno e arcano del sangue e della carne, dal disprezzo per chi è “altro”. Raccontato da De Fusco con originalità, come un lungometraggio enigmatico, che alla fine dipanerà tutte le matasse.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]