Il giornalista e attore Luciano Bruno, dopo le minacce subite a inizio anno, salirà sul palco cittadino del teatro Angelo Musco martedì 29 aprile. Grazie alla sinergia tra I Siciliani giovani, il centro Gapa, la fondazione La città invisibile e il teatro Stabile di Catania, il suo spettacolo di denuncia sociale e di intrattenimento sarà gratuito. Ad aprire il monologo, l'Orchestra sinfonica infantile Falcone-Borsellino
Lo spettacolo Librino in scena al Musco Il racconto di tutte le periferie di Catania
«Il monologo di Bruno è un atto di denuncia sociale e la nostra collaborazione nasce da un violento evento di cronaca da lui subito». Così Giuseppe Dipasquale, direttore artistico del teatro Stabile di Catania, introduce lo spettacolo Librino, del giornalista e attore Luciano Bruno, e la decisione di metterlo in scena martedì 29 aprile al teatro Angelo Musco. La serata sarà aperta dall’esibizione musicale dei giovani strumentisti dell’orchestra sinfonica Falcone-Borsellino, creata dalla fondazione La città invisibile, e sarà a ingresso gratuito. Il riferimento di Dipasquale è ai fatti del 10 gennaio scorso quando Luciano Bruno venne aggredito e minacciato con una calibro nove da sei uomini durante un sopralluogo al palazzo di cemento. Il collaboratore della testata I Siciliani giovani si trovava nell’edificio abbandonato per realizzare un’inchiesta commissionatagli da Giovanni Caruso, noto fotografo, responsabile della redazione catanese e fondatore del Gapa di San Cristoforo.
Lo spettacolo, diretto da Orazio Condorelli e scritto da Giuseppe Scatà, vede proprio Luciano Bruno sul palco per raccontare non solo i problemi della città-satellite a Sud di Catania ma quelli che si possono constatare quotidianamente i tutti i quartieri periferici e marginali della città. Le difficoltà dovute a «oppressione mafiosa, inadeguatezza delle istituzioni, disoccupazione, precoce abbandono scolastico e cultura della mafiosità – spiega Caruso – riguardano ogni giorno intere piazze, strade e quartieri catanesi. E, quando in scena Bruno parlerà di Librino, racconterà in senso più ampio anche queste realtà».
Su questi temi interviene anche Alfia Milazzo, rappresentante dell’associazione che porterà sul palco del Musco l’orchestra dei giovani musicisti, per l’occasione guidata dal maestro Manuel Frias. «La nostra cultura risente di una forte stagnazione perché non riesce a parlare di queste problematiche legate alla diversità – spiega Milazzo – Esempi di teatro diverso come questo non posso che aiutare contro il processo dell’invisibilità».
Luciano Bruno, il cui monologo ha girato l’Italia quattro anni fa, si dice felice dell’impegno di solidarietà mantenuto dal teatro Stabile di Catania, promesso all’indomani dell’aggressione. Ma azzarda: «Sarebbe bellissimo portare il mio spettacolo Librino nella mia Librino, che un teatro suo ce l’ha ma – si commuove il giornalista e attore – risulta inagibile nonostante sia stato inaugurato cinque volte».