Un primo maggio da disoccupati. È il rischio che corrono 1838 navigator, i cui contratti co.co.co, dopo due proroghe, andranno in scadenza il prossimo 30 aprile. Per questo motivo oggi si sono dati appuntamento in diverse città italiane, tra cui Palermo. Nel capoluogo siciliano il sit-in comincerà alle 15, davanti alla sede della prefettura in via Cavour. In Sicilia i navigator attualmente operativi sono 330, tutti assunti nel 2019 da Anpal Servizi dopo avere superato un concorso pubblico. Nelle previsioni iniziali dovevano essere affiancati agli impiegati dei Centri per l’impiego, i vecchi uffici di collocamento, per occuparsi di politiche attive del lavoro e reddito di cittadinanza ma di fatto i navigator hanno messo più di una toppa all’intero sistema, anche sostituendosi agli impiegati regionali. Nel corso degli anni, tuttavia, il loro numero si è ridotto, considerata la precarietà dell’inquadramento lavorativo e le scarse prospettive di stabilizzazione.
Il ministero del Lavoro Andrea Orlando, il 29 marzo, aveva chiesto 72 ore per convocare le organizzazioni sindacali e affrontare la questione ma il faccia a faccia non si è mai svolto. «Riteniamo che in una terra come la Sicilia, vista la grave carenza dei servizi per l’impiego, sarebbe un grave errore disperdere queste competenze e professionalità», spiegano dalle organizzazioni sindacali. A pochi giorni dalla scadenza dell’ultima proroga, da più fronti del mondo politico è arrivato il sostegno, forse inaspettato, alla categoria. Un cambio di rotta dopo anni di critiche e interrogativi sull’utilità del reddito di cittadinanza, misura di sostegno economico ideata dal Movimento 5 stelle e il cui percorso cammina di pari passo con le funzioni degli stessi navigator. «Sono il primo a riconoscere che queste persone si sono impegnate con lealtà, determinazione e professionalità per cercare di dare un contributo – ha detto alla Camera il parlamentare di Forza Italia Paolo Zangrillo – Tuttavia, per dare un contributo nel mestiere che avrebbero dovuto svolgere occorre essere inseriti in un’organizzazione che funziona. Oggi, i centri per l’impiego italiani sono strutture che non funzionano».
Su quest’ultimo punto, secondo il piano straordinario di potenziamento messo a punto dal ministero del Lavoro, in Italia dovrebbero essere assunti 11.600 lavoratori, da sommare agli ottomila già operativi. Un bacino di quasi 20mila impiegati su cui però pesano i ritardi delle Regioni e la possibilità, annunciata dallo stesso ministro Orlando, di avviare una sorta di commissariamento per chi è in ritardo nelle procedure. In Sicilia i posti disponibili sono poco più di mille ma le domande presentate sfiorarono le 200mila. Tra i partecipanti ci saranno anche molti navigator ma per loro non è stata prevista nessuna corsia preferenziale dovuta all’esperienza, contrariamente a quanto avvenuto per i dipendenti regionali. La procedura di concorso, come annunciato al programma Direttora d’aria (in onda su Radio Fantastica e Sestarete Tv) dall’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone, dovrebbero partire il 2 maggio.
La Sicilia è la seconda regione d’Italia per numero di beneficiari del reddito di cittadinanza. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato da Anpal, chi dispone del sostegno economico nelle ripartizioni del Nord e del Centro presenta complessivamente i valori più elevati di nuova occupazione. Valori minori si registrano invece nel Mezzogiorno (27,5 per cento nel Sud e 25,7 per cento nelle Isole). Al Sud Campania e Sicilia registrano rispettivamente il 22,5 e il 23,8 per cento, a fronte di valori prossimi o superiori al 50 per cento per Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Trento.
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