Un comunicato sul sito ufficiale della squadra cerca di chiarire la situazione: «Chi andrà a cercare altrove ciò che il Catania non potrà più garantire sarà naturalmente sostituito». Intanto parla anche l'amministratore delegato
Lo Monaco sul caos del Catania: «Debiti pazzeschi» Il punto della società dopo il messaggio ai calciatori
«Il Catania non può reggere una crisi debitoria pazzesca». Pietro Lo Monaco non usa giri di parole e si sofferma sullo stato di salute del Calcio Catania. Le parole dell’amministratore delegato arrivano come saette il giorno dopo la clamorosa comunicazione che la società di via Magenta ha inoltrato ai propri calciatori. Poche righe in cui emerge una presunta volontà di smobilitare parte della rosa attuale. «Non è una novità – spiega Lo Monaco ai microfoni di Radio Sportiva – perché i giocatori sono al corrente della situazione da uno o due mesi. Il Catania non è più in grado di sorreggerla, i debiti sono a livelli pazzeschi. In questi anni – continua – non abbiamo avuto un punto di penalizzazione, significa che con gli stipendi siamo a posto. Nessuno sta usando questa comunicazione come mezzo coercitivo, abbiamo solo voluto ricordare ai calciatori quale sia la situazione invitandoli a trovare altre soluzioni».
Alle parole del dirigente si aggiunge anche la tanto attesa presa di posizione ufficiale da parte della società, resa pubblica attraverso un comunicato pubblicato sul sito web. «A fronte di risultati estremamente deludenti, ai calciatori di un gruppo competitivo sulla carta ma purtroppo non in campo è stata offerta la possibilità di congedarsi: con chiarezza e coerenza, rispetto a quanto più volte riferito agli stessi giocatori, è stata evidenziata la necessità di salvaguardare la capacità del Calcio Catania, fin qui sempre garantita, di corrispondere regolarmente gli emolumenti».
Il Catania però precisa anche che non è in corso nessuna smobilitazione. In sostanza, chi andrà via sarà sostituito rispettando però la clausola degli ingaggi «compatibili con la situazione attuale». La stessa che viene indicata come «caratterizzata da introiti drasticamente ridotti anche in termini di incassi in occasione delle partite casalinghe, passati da 50mila euro a circa 8mila euro a partita, e nell’ambito della raccolta pubblicitaria».
Cosa ne sarà del Catania adesso? Sul fronte sportivo, la vetta della classifica del campionato di Lega Pro è lontana 21 punti, mentre sono nove le lunghezze che separano i rossoazzurri dal quinto posto. C’è poi il capitolo della vendita. Il patron Nino Pulvirenti, nei giorni scorsi, aveva smentito la possibilità di trovare un’accordo con Raffaello Follieri, l’imprenditore di San Giovanni Rotondo sbarcato ai piedi dell’Etna proprio per sondare il terreno in chiave acquisto. Adesso, è Lo Monaco a soffermarsi sulla questione, indicando però proprio Follieri come «l’unica realtà che si è avvicinata al Catania, il resto sono tutte chiacchiere». Il riferimento è al duplice scenario dei giorni scorsi: da una parte il presidente dell’Atalanta Antonio Percarssi e dall’altra una cordata di imprenditori italo-americani. Ipotesi, quest’ultima, resa pubblica proprio da Pulvirenti durante un’intervista al quotidiano La Sicilia.