Una violenta lite tra i parenti di alcuni pazienti si è registrata questa mattina all’interno del Pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi centro di Catania. Prima di arrivare alle mani sarebbe nata una discussione per chi sarebbe dovuto entrare per primo a fare visita ai propri cari. Dopo pochi minuti dalle parole si è passati a spintoni […]
Foto di Michela Alecci
Lite tra i parenti dei pazienti al Pronto soccorso del Garibaldi centro. Vigilante colpito da uno schiaffo
Una violenta lite tra i parenti di alcuni pazienti si è registrata questa mattina all’interno del Pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi centro di Catania. Prima di arrivare alle mani sarebbe nata una discussione per chi sarebbe dovuto entrare per primo a fare visita ai propri cari. Dopo pochi minuti dalle parole si è passati a spintoni e schiaffi. Attimi concitati che hanno attirato l’attenzione delle guardie giurate. Un vigilante, intervenuto per placare gli animi, ha rimediato uno schiaffo in faccia. Sul posto, secondo quanto risulta a MeridioNews, sono intervenuti gli agenti del reparto Volanti della polizia di Stato con tre equipaggi. Le forze dell’ordine hanno identificato i presenti.
Quanto accaduto in mattinata è il secondo episodio di violenza, nel giro di pochi giorni, che avviene al Pronto soccorso del nosocomio. Tre giorni fa un infermiere è stato colpito al volto da una bottiglietta d’acqua lanciata da una 45enne. L’aggressione è avvenuta dopo che la donna aveva ricevuto la necessaria assistenza ed era stata dimessa. Per l’infermiere, ferito allo zigomo, la prognosi è stata di dieci giorni. Il direttore generale dell’azienda ospedaliera Giuseppe Giammanco ha definito l’episodio come «intollerabile».
A luglio dello scorso anno, dopo il decesso di un giovane paziente di 22 anni, un gruppo di persone aveva fatto irruzione nel reparto di Rianimazione, aggredendo una dottoressa e danneggiando le strutture. La polizia aveva acquisito le immagini delle telecamere per identificare i responsabili. In Sicilia, nonostante il susseguirsi di aggressioni all’interno degli ospedali, l’assessorato alla Sanità non sembra intenzionato a seguire le orme del Veneto. Sarà infatti la prima Regione italiana a dotare di bodycam medici e infermieri. Piccole telecamere che riprenderanno quello che succede. A queste verranno affiancati dei braccialetti smart che avranno la funzione di allarme nei reparti considerati più a rischio: cioè i Pronto soccorso, i triage e i reparti di Salute mentale.