L’Italia? Per l’Unione Europea siamo Africa…

Se non lo si vede non ci si crede. L’Unione Europea non lesina gaffe a raffica nemmeno nel proprio video di autocelebrazione e autoincensamento per il controverso e criticato premio Nobel per la pace appena ottenuto nella costernazione generale dei comuni cittadini europei (visibile in due versioni su Repubblica online http://video.repubblica.it/dossier/nobel-2012/nobel-pace-la-videostory-corretta-ora-c-e-anche-l-italia/113152/111552)

La gaffe più evidente, che solo in extremis è stata malamente rintuzzata, è quella di aver tenuto fuori dallo “spot” autocelebrativo l’Italia: Paese fondatore dell’UE e primo tra i grandi Paesi a bandire la pena di morte nel dopoguerra (la Gran Bretagna l’abolì negli anni ‘60, e la Francia addirittura nel 1981, mentre il Granducato di Toscana fu il primo Paese al mondo ad abolirla nel lontano 1786). Solo all’ultimo momento è stato inserito un frammento di un discorso di De Gasperi di appena otto secondi in un video di sei minuti. Basta: niente più sull’Italia. Vergognoso. (a sinistra, in alto, foto tratta da areacomunicazione.policlinico.unina.it)

E questo è niente. Lo spot inizia con un personaggio che, per quanto ammirato e ammirabile, non ha quasi o nulla a che vedere con la formazione dell’Unione Europea e con la pace, visto che era un noto ammiratore di Mussolini, e cioè di uno dei dittatori che dichiarò guerra a destra e a manca nello scorso secolo. Si tratta di quel Winston Churchill che, oltretutto, si macchiò di uno dei più grandi crimini contro l’umanità: il mostruoso e inutile bombardamento di Dresda del febbraio 1945 a guerra ormai vinta, dove perirono, bruciati vivi dalle bombe al fosfor 25 mila persone, soprattutto vecchi, donne, bambini e malati che scappavano dall’armata rossa avanzante. Eppure c’erano tanti altri statisti inglesi, veramente pacifisti, che avrebbero meritato d’essere nel video!

Invece si resta basiti a sentire la voce proprio di Churchill all’inizio del video, appena dopo le immagini di uno dei suoi bombardamenti. Per carità, bombardamenti che sono stati necessari per sloggiare Hitler e  il nazismo dall’Europa, ma certo non annoverabili tra gli atti da Nobel per la pace.

Ma le gaffe non finiscono qui. Nel video parlano solamente statisti di alcuni Paesi, precisamente quei Paesi che guidano la trojka economico-finanziaria odierna che ha messo in ginocchio l’Europa di oggi, portando miserie che potrebbero, purtroppo, far deflagrare un altro conflitto. E’ incredibile, ma parlano solo statisti di ieri e di oggi che sono francesi, tedeschi, inglesi, addirittura danesi. Tra tutti gli statisti greci, l’UE sceglie Papandreu, che è anche tra i principali responsabili del sistema di potere della casta greca da cinquant’anni, la quale ha portato la Grecia al disastro odierno. (a destra, Hitler, foto tratta da lettera43.it)

Non c’è nessun italiano, tranne gli otto secondi di De Gasperi, a seguito dell’intervento della diplomazia italiana del Governo Monti (che, come al solito, ha ottenuto solo le briciole). Non c’è nessun portoghese, nessuno spagnolo, nessun altro proveniente da altri Paesi che non siano gli onnipresenti tedeschi e compagnia. I tedeschi, poi, quando si parla di pace… Incredibile.

E ancora, vengono intervistati più volte comuni cittadini della Francia e della Germania, una spagnola, un paio di polacchi, un paio di Bosniaci (che l’UE tiene ancora fuori dall’Europa) nessun italiano, meno che mai un lettone, un calabrese, un greco, un portoghese o un siciliano… Vero, spesso ci ricordano che noi siciliani non siamo Europa, ma Africa… ma finché lo dicono i leghisti, pazienza. Ma che l’UE si dimentichi della Sicilia e di tutte le periferie d’Europa fa veramente impressione.

Ad esempio, non c’è nessun accenno ad alcuno dei Paesi baltici, Lettonia, Lituania ed Estonia, benché nel video si celebri la caduta del muro di Berlino. Per chi non lo sapesse, i Paesi Baltici, (come Polonia, Cecoslovacchia e tanti altri Paesi finiti nel giogo sovietico durante la seconda guerra mondiale) hanno resistito pacificamente per quattro decenni, quando erano fuori dall’UE e sotto il tallone della dittatura sovietica. Semmai il Nobel per la pace sarebbe dovuto andare a loro e ai bosniaci, e non alla UE.

Il top della gaffe, o più precisamente la mistificazione più accecata e accecante, la “videostory” dell’UE la raggiunge quando affronta lo spinosissimo problema della Bosnia-Erzegovina. Là, il video presenta l’UE nientemeno come fautrice di pace, dimenticando le responsabilità, almeno indirette, dell’Unione Europea (come insieme e come azione spropositata di singoli Stati europei) nello scatenamento delle guerre della Jugoslavia degli anni ’80 e ’90 del secolo scorso e di quella di Bosnia in particolare, e dimenticando l’incapacità cronica a fermarle fino all’intervento americano, violento, del 1995-96.

Inorridisce come l’UE in questo spot faccia addirittura credere che la Bosnia-Erzegovina sia già parte dell’Unione, quando invece presto entreranno proprio i Paesi che l’hanno bombardata e violentata: Croazia e Serbia, e si lascerà fuori la Bosnia-Erzegovina. Tra l’altro, il video tace sui bombardamenti europei in Serbia del 1999 e sul fatto che dal 1815 al 1870 non ci furono vere guerre in Europa, tranne le rivoluzioni del ’48 e i sollevamenti nazionali (Italia, Germania, Grecia) e la guerra di Crimea. Guerre che fecero molte meno vittime di quelle della Jugoslavia di appena venti anni fa, con l’Unione Europea che stava a guardare e con molti mercanti di morte europei a guadagnare bei soldini vendendo armi…

E non è ancora tutto. Le immagini indugiano per molto, troppo tempo, nel centro di Parigi dove vive e prospera la ricca élite francese ed europea a danno della periferia parigina ed europea. Perché il video non fa vedere invece la banlieue parigina dove ci sono i quartieri-ghetto degli esclusi? Oppure un paesino senz’acqua e abbandonato della Sicilia o della Calabria? O il centro di Palermo ancora segnato dai bombardamenti dell’ultima guerra? Oppure la nuova povertà che c’è in Grecia, Spagna, Mezzogiorno d’Italia? E già, non sarebbe decente…

E’ un video degno del peggior Minculpop (il Ministero della propaganda del regime fascista) e della peggiore “Pravda” sovietica dei tempi di Stalin, dove la realtà veniva ribaltata a piacimento, tacendo gli orrori ed esaltando i successi superficiali. Anzi no, vogliamo credere che le gaffe dell’UE in questo vergognoso video siano frutto solo d’ignoranza e incompetenza.

Per fortuna non siamo i soli a pensarla così. A parte la stragrande maggioranza silenziosa degli europei, il partito della sinistra greca “Syriza”, ad esempio, insieme gruppi organizzati di tutti i Paesi europei, parteciperà oggi alla fiaccolata di protesta contro l’assegnazione del Premio Nobel per la pace all’Unione Europea, organizzata a partire dalle 16.00 nel centro di Oslo.

 

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Se non lo si vede non ci si crede. L’unione europea non lesina gaffe a raffica nemmeno nel proprio video di autocelebrazione e autoincensamento per il controverso e criticato premio nobel per la pace appena ottenuto nella costernazione generale dei comuni cittadini europei (visibile in due versioni su repubblica online http://video. Repubblica. It/dossier/nobel-2012/nobel-pace-la-videostory-corretta-ora-c-e-anche-l-italia/113152/111552)

Se non lo si vede non ci si crede. L’unione europea non lesina gaffe a raffica nemmeno nel proprio video di autocelebrazione e autoincensamento per il controverso e criticato premio nobel per la pace appena ottenuto nella costernazione generale dei comuni cittadini europei (visibile in due versioni su repubblica online http://video. Repubblica. It/dossier/nobel-2012/nobel-pace-la-videostory-corretta-ora-c-e-anche-l-italia/113152/111552)

Se non lo si vede non ci si crede. L’unione europea non lesina gaffe a raffica nemmeno nel proprio video di autocelebrazione e autoincensamento per il controverso e criticato premio nobel per la pace appena ottenuto nella costernazione generale dei comuni cittadini europei (visibile in due versioni su repubblica online http://video. Repubblica. It/dossier/nobel-2012/nobel-pace-la-videostory-corretta-ora-c-e-anche-l-italia/113152/111552)

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]