Il 29 agosto scorso, insediandosi al Comune come commissario straordinario in sostituzione del sindaco Angelo Cambiano sfiduciato venti giorni prima, Mariagrazia Brandara lo aveva detto chiaro e tondo: «Le demolizioni – erano state le parole dell’ex sindaco di Naro – non possono essere fermate. Le sentenze si applicano, senza se e senza ma».
E stamani, puntuali, le demolizioni delle villette abusive edificate vicino al mare, entro i 150 metri dalla battigia, a Licata sono riprese. Alle 8 del mattino l’impresa edile Patriarca Salvatore (che il 30 ottobre del 2015 aveva ottenuto l’appalto del Comune per le demolizioni) ha raggiunto la contrada Pisciotto, a otto chilometri dall’abitato di Licata, e le ruspe sono tornate in azione. Hanno abbattuto la recinzione in cemento e tufi di una villetta che nelle scorse settimane era stata demolita dagli ex proprietari. Nella zona il lavoro andrà avanti almeno per una settimana. Ci sono, infatti, le recinzioni di altre quattro villette da abbattere. Poi le ruspe, e con esse i tecnici del Comune ed i rappresentanti delle forze dell’ordine sempre presenti alle demolizioni, si trasferiranno altrove, sempre lungo la costa.
Dal 20 aprile del 2016 ad oggi, dunque in poco meno di un anno e mezzo, a Licata sono state abbattute già 72 villette sul mare, ma l’elenco è ancora lungo. Per altre 150 case il procedimento che conduce alle demolizioni è stato già ultimato. Le sentenze sono passate in giudicato e i ricorsi presentati dagli ex proprietari sono stati rigettati dai giudici amministrativi. Dunque anche questi edifici sono destinati a finire a terra, ma l’elenco è in continuo aggiornamento. Man mano che le sentenze passano in giudicato, infatti, la lista viene aggiornata. È praticamente certo che si andrà avanti per anni.
Dunque, osservano i più a Licata, anche riferendosi alle considerazioni fatte da Maria Grazia Brandara pochi minuti dopo l’insediamento, gli abbattimenti vanno avanti malgrado il sindaco Cambiano non sia più in carica. Ciò a dimostrazione del fatto, secondo quanto egli stesso ha ripetuto più volte negli studi televisivi dei principali network nazionali, che chi era in carica fino al 9 agosto scorso si limitava ad applicare la legge. «Pensate che mi faccia piacere – ha ribadito in continuazione Cambiano – abbattere le case dei licatesi? Io applico solo la legge, non posso fare diversamente, e mi dispiace se c’è chi pensa il contrario. Le sentenze vanno eseguite».
Concetto ribadito da Brandara, commissario straordinario che dal 29 agosto scorso (così come aveva fatto prima dell’insediamento di Cambiano) guida il Comune e continuerà a farlo almeno fino al mese di giugno del 2018, quando i licatesi torneranno alle urne per eleggere sindaco e consiglio comunale. «A me dispiace – sono le parole di Brandara -, vorrei sempre firmare decreti per costruire e non per abbattere, ma se ci sono sentenze passate in giudicato posso solo applicarle. Piuttosto ritengo che sull’abusivismo edilizio, negli anni, probabilmente la politica ha chiuso un occhio, se non tutti e due».
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