Fiumara d'Arte dopo quasi due anni torna a lavorare nel grande quartiere periferico di Catania: un migliaio di bambini delle scuole del territorio sono stati fotografati in abiti natalizi. L'obiettivo è quello di «portare i volti di Librino a Taormina, quando si terrà il G7», spiega il mecenate Antonio Presti. Guarda le foto
Librino, mille manifesti per il Portale delle identità Presti: «Di ritorno con un progetto internazionale»
Gli auguri di Natale dai bambini di Librino vengono fatti quest’anno su una grande parete. Mille manifesti che ritraggono i bambini sorridenti in abiti e cappellino rosso, per il periodo di festa. Si trovano appiccicati sul cemento dell’asse attrezzato, in viale Bummacaro, alle spalle della Porta della Bellezza, di cui rappresenta una sorta di lato b. «O forse meglio dire di fase due: si chiamerà il Portale delle identità, e avrà respiro internazionale», spiega Antonio Presti, che di questa nuova opera monumentale è ideatore e autore con la sua Fondazione Fiumara d’Arte, esattamente come la grande opera d’arte realizzata ormai sette anni fa. Per Presti è un vero e proprio «ritorno nel quartiere dopo le delusioni di quasi due anni spesi a vedere che purtroppo nessuno ha voluto farsi carico non solo di proseguire, ma nemmeno di valorizzare l’opera monumentale più grande di Catania, nonostante le promesse».
Il riferimento di Presti è al sindaco Enzo Bianco, al quale all’inizio della sindacatura il mecenate aveva proposto «di trasferire nei locali della ex Brancati abbandonata tutto il mio patrimonio personale per farne un museo». Presti e Bianco si erano però lasciati molto male lo scorso anno, con il pubblico annuncio dell’abbandono del progetto Librino. «Ormai sono cose superate: gli auguri dei bambini sono un messaggio positivo per il futuro. C’è un progetto di respiro internazionale del quale tutti gli scatti fatti a Librino in questi anni faranno parte: l’ex resort Le Rocce, a Taormina». Presti ha infatti pochi giorni fa ricevuto ufficialmente le chiavi del grande complesso residenziale, abbandonato da oltre 40 anni. «Ne avrò la gestione in comodato per un secolo. Credo che sia giusto costruire qualcosa che resti quando non ci sarò più», afferma. E il «qualcosa» è il grande museo della fotografia, un progetto iniziato nel 2010 e che raccoglierà decine di migliaia di scatti realizzati fotografando, come in una sorta di archivio antropologico delle identità, famiglie e bambini del quartiere. Compresi i mille ritratti realizzati in questi giorni per i manifesti di auguri di Natale.
«A maggio per il G7 i leader del mondo saranno a Taormina. Lì nello stesso luogo fra qualche tempo ci sarà una parte di Librino: immaginatevi i volti dei ragazzi lì esposti, nel punto più bello della costa», afferma Presti. Che spiega anche il senso di una iniziativa come quella dei manifesti di auguri. «Si tratta chiaramente di un primo tentativo, se i manifesti resisteranno bene al maltempo riproporrò di metterne altri in giro per il quartiere». Per quanto riguarda Le Rocce a Taormina invece «conto di aprire almeno il giardino tra fine marzo e inizio aprile. Vorrei fare per il pubblico un percorso in sicurezza, la struttura è mal ridotta, ma credo – prosegue – che ci siano i tempi tecnici per ottenere le autorizzazioni. Quando ci sarà il G7, chissà, potrebbero venire a vederlo».
I bambini coinvolti nel progetto, presentato martedì 20 dicembre nella scuola Campanella-Sturzo, sono un migliaio, e gli scatti sono stati realizzati dai fotografi Daniele Bannò, Marinella Coco, Valerio D’Urso, Caterina Fisichella, Claudio Floresta, Luca Guarneri, Diego Li Puma, Salvatore Magrì, Vittorio Maltese, Wendy Passaro, Rosario Scalia, Elisabeth Zhao, e i giovani fotografi Salvo Inghilterra, Francesco Lo Cicero, Ivan Terranova, che hanno realizzato dei workshop fotografici all’interno degli istituti scolastici di Librino – le scuole Brancati, Campanella–Sturzo, Dusmet-Doria, Fontanarossa, Musco, Pestalozzi, San Giorgio -, oltre che alla Chiesa Santa Chiara al Centro educativo Talità Kum. Gli ultimi manifesti, il cui attacchinaggio è ancora in corso, verranno «esposti prima di Natale», conclude il mecenate.