Lettera al direttore/ La nomina di Cartabellotta è illegittima a norma dell’articolo 145 dell’Orel

CON IL GOVERNO CROCETTA, ANCHE PER IL COMMISSARIAMENTO DI UN COMUNE SI OPTA PER SCELTE DISCUTIBILI

Egregio direttore,

ho letto con interesse a attenzione l’articolo che avete pubblicato ieri sulla nomina – molto discutibile – del dirigente generale del dipartimento della Pesca della Regione siciliana, Dario Cartabellotta, a Commissario del Comune di Licata.

Scrivo questa lettera da giurista. E da giurista considero corretto il richiamo al fatto che un dirigente generale è legato da un rapporto fiduciario al Governo: da qui i legittimi dubbi sulla sua imparzialità nella gestione di un Comune.     

C’è di più: la legge prevede chiaramente che i dirigenti regionali chiamati a svolgere questo compito devono avere professionalità amministrative: Questo lo si evince leggendo l’art. 145 dell’Orel, l’Ordinamento regionale degli enti locali:

“Con il decreto presidenziale che dichiara la decadenza del consiglio o ne pronuncia lo scioglimento è nominato un commissario straordinario scelto, su proposta dell’Assessore regionale per gli enti locali, tra i funzionari direttivi in servizio presso l’Assessorato regionale della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali che hanno svolto funzioni ispettive, di vigilanza e di controllo nei confronti degli enti locali da almeno cinque anni o tra i dirigenti, aventi professionalità amministrative, dell’amministrazione della Regione o dello Stato, in servizio o in quiescenza o fra i segretari comunali e provinciali aventi qualifica dirigenziale in servizio o in quiescenza”.

Quindi, anche sotto questo profilo, la nomina di Dario Cartabellotta è già di per sé illegittima.

Euripide III (in quanto dirigente regionale, sono costretto a firmarmi con uno pseudonimo per evitare ‘rappresaglie’).

Gentile lettore,

noi non siamo giuristi, ma da quel poco che siamo riusciti a capire – chiamando in aiuto un nostro amico amministrativista – la norma, su questo punto, ci è stata prospettata in modo controverso. 

Prendiamo atto della sua tesi. E prendiamo atto del fatto che, anche su atti amministrativi semplici come la nomina di un Commissario in un Comune, questo Governo, per mere questioni di clientela, sceglie sempre una soluzione discutibile.  

 

 


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