Alcuni residenti lamentano l'assenza del documento in cui si pianificano le azioni in caso di terremoto. In realtà, però, le direttive esistono dal 2006, solo che il Comune non le avrebbe mai pubblicizzate. «In caso di scosse alcuni edifici ostruirebbero le strade, poche le vie di fuga», spiega a MeridioNews uno dei redattori
Lentini, polemica sul piano d’emergenza per il sisma «C’è da otto anni ma i cittadini non sanno che esiste»
«A Lentini non abbiamo un piano di emergenza, siamo in una zona ad alto rischio sismico, non dimentichiamo quello che è successo nel 1990». È questo il grido di protesta di alcuni cittadini, secondo i quali il Comune non avrebbe lo strumento per pianificare le azioni in caso di terremoto. C’è però chi la pensa diversamente: è il caso dell’architetto Luca Maci. «In realtà il piano c’è e viene periodicamente aggiornato», assicura il professionista a MeridioNews.
Secondo Maci, nel 2006 il Comune di Lentini avrebbe aderito al servizio civile nazionale con un progetto legato alla redazione del piano di protezione civile, per il quale sarebbero stati reclutati dei giovani professionisti, tra cui proprio Maci. «Lentini aveva un vecchio piano in cartaceo, noi ne costruimmo uno nuovo – continua l’architetto -. Prevede procedure di emergenza da adottare in caso di sisma, rischio idrogeologico e industriale. Perché eventuali emissioni dannose del polo petrolchimico potrebbero investire il territorio di Lentini. Queste procedure – prosegue Maci – interessano sia la popolazione, per i comportamenti da adottare in base all’emergenza, sia gli uffici comunali per quanto riguarda i procedimenti amministrativi da attuare». Per rendere esecutivo il piano, però, occorrerebbe informare i cittadini, cosa che nessuna amministrazione avrebbe mai fatto. «Il progetto fu approvato nel 2008 – spiega Maci -. Da allora non è stato mai presentato alla cittadinanza nonostante i tanti solleciti della protezione civile. Nei punti di raccolta individuati nel piano, poi, andrebbe posta la segnaletica attrezzandoli per far fronte alle emergenze».
Oltre alla segnaletica, a mancare sarebbe però anche una campagna di sensibilizzazione, che secondo Maci «si poteva fare a costo zero con i dipendenti comunali». A riprova della cattiva comunicazione c’è stata la protesta dei cittadini, che hanno apposto un manifesto di protesta, pensando che il piano non sia mai esistito. «Non è così – assicura Maci -, nel documento avevamo anche individuato le scuole idonee da utilizzare come primo ricovero in caso di emergenze, specificando il numero di posti disponibili in ciascuna struttura. Venne fatta, inoltre, una ricognizione delle ditte che potrebbero fornire il materiale per i soccorsi, come coperte, pale meccaniche, alimenti, farmaci e altro».
Intanto ieri mattina si è tenuto un incontro presso l’ufficio della protezione civile di Lentini, a cui ha preso parte anche il primo cittadino Saverio Bosco, per discutere proprio del piano di emergenza. «Stiamo valutando gli aspetti tecnici ed effettuando tutti gli aggiornamenti necessari – spiega a MeridioNews l’assessore competente, Alessio Valenti -. La pubblicazione del piano rientra tra le priorità della nostra giunta». Operazioni che, però, secondo Maci andrebbero fatte il prima possibile. «In caso di terremoto – conclude l’architetto – alcuni edifici del centro storico, alti anche quattro piani, crollando potrebbero sbarrare le strade larghe appena due metri. Al momento, infatti, ci sono pochissime vie di fuga».