L’Elzeviro, parla la vice presidente dello Stabile Scalisi «Cartellone goloso che rivitalizza la tradizione classica»

La professoressa
Lina Scalisi è innanzitutto ordinaria di Storia moderna all’università di Catania, e ci tiene a precisarlo. Ma per i microfoni dell’Elzeviro, la neonata rubrica culturale di Radio Zammù e MeridioNews, la professoressa Scalisi non parla nelle vesti di docente, ma in quelle di vicepresidente del consiglio di amministrazione del teatro Stabile.

Il teatro Stabile sta uscendo da un
lungo periodo di crisi. La disaffezione del pubblico, il tracollo economico, e infine il commissariamento hanno messo in forse la sua stessa sopravvivenza. Ma la professoressa Scalisi è fiduciosa che questa sia la volta buona, e che – con la sessantesima stagione – sia giunto per l’ente culturale etneo il tempo della rinascita.

Questo tempo ha una data d’inizio. 
Lo scorso 23 agosto è stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione dell’ente teatrale: a partire da quel giorno, a tappe forzate, il cda ha architettato per lo Stabile quella che Scalisi definisce con un sorriso «una campagna golosa», tutta incentrata su una proposta artistica quanto più possibile variegata, preparata dall’ex commissario Giorgio Pace. Sul cartellone, dai grandi classici di Pirandello (Sei personaggi in cerca d’autore) e Dostoevskij (Il giocatore) agli spettacoli d’avanguardia di Emma Dante (Bestie di scena) e Monica Felloni (Invasioni), la parola d’ordine è «varietà».

Un’offerta diversificata per
rivitalizzare la tradizione classica del teatro e trasmetterla alle nuove generazioni, e allo stesso tempo sfidare i gusti del pubblico già consolidato con una ventata innovativa. In una città che è un organismo vivente, che cambia e si trasforma, è necessario avere un teatro «stabile, ma non statico». Perché Lina Scalisi è una storica, e in questa veste non può che osservare i mutamenti della società.

E proprio alla società sono state rivolte le attenzioni di questo consiglio di amministrazione, che ha predisposto un
piano di inclusione per dare alla cittadinanza nella sua interezza la possibilità di partecipare all’esperienza artistica del teatro, predisponendo appositi spettacoli per scuole e fasce reddituali basse.

All’interno del cda, dei rapporti con la scuola e con l’Università si è occupata proprio la professoressa Scalisi, che intende curarsi anche di un aspetto che a lei sta molto a cuore: la ripresa dell’
archivio del Teatro. «Si tratta di un bene preziosissimo – ribadisce – un pezzo di storia della nostra città. Da ricomporre e rendere accessibile, da restituire ai cittadini in forme diverse».

Il consiglio ha quindi lavorato in sinergia, rapidamente, allo scopo di «normalizzare l’attività del Teatro e portarla a regime». Il tempo della rinascita aspetta adesso la sua data di fine e compimento: una volta concluso il processo di risanamento dei conti, il prossimo, delicatissimo passo sarà la nomina del direttore artistico, che per la prima volta nella storia dello Stabile avverrà tramite bando. Per la prima volta saranno preventivamente noti al pubblico i criteri di nomina, a garanzia di tutti. Un cambio di rotta, sotto il segno della trasparenza.

La professoressa Scalisi è innanzitutto uno storico, studia la storia. Ma la vice presidente Lina Scalisi la storia potrebbe farla: collaborando alla scrittura di una
importante pagina della storia culturale della città.


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