Learn by Movies, titoli di coda

Pochi giorni fa un ballo celebrava quell’America bella e patinata che abbiamo visto nei pomeriggi di Italia 1. Lunedì scorso il “Learn by movies” si concludeva con un film che mostrava il lato grigio e deprimente dell’America, dove il diverso è guardato a vista, braccato, espulso, come se non fosse mai esistito. Paradossale, ma è sintomo di due mondi che vedono due realtà diverse e contrapposte, proprio come le due manifestazioni stesse. Inutile che vi dica quale realtà sia vera e quale di plastica. E’ il caso invece di domandarsi quando e se potranno mai conciliarsi questi due mondi, e collaborare per il bene di tutti, senza distinzioni. Mandela ci provò col Rugby. Visto che la nostra Nazionale fa acqua da tutte le parti, noi potremmo provarci, ancora, con il “Learn by movies”.

Nell’attesa che questa utopia di realizzi, per ora possiamo gridare al miracolo: la rassegna in lingua originale ha riunito tutti, o almeno quanti di noi ci tenevano tanto da sostenere battaglie e mettere la propria firma. A conti fatti, più di un migliaio, ma io non sono bravo coi numeri. Sono felice però di non sentirmi più un mentecatto quando dicevo che la rassegna era voluta da tutti, che non era uno spreco, che era davvero il fiore all’occhiello delle manifestazioni culturali di questo Ateneo. E l’avete dimostrato, con gli applausi, le risate e l’entusiasmo. Un pubblico così non si era mai visto. Siete arrivati a stupirmi, apprezzando pellicole considerate rischiose e anticonformiste come “Louise Michel”, affollando in massa la proiezione di “I love Radio Rock”, che molti di voi hanno già eletto film cult insieme a “Soul Kitchen, film poco conosciuto e che ora invece adoriamo. Alla fine il tutto si è concluso con il suono di un Jambe battuto con rabbia, e l’amaro in bocca che lascia la scena finale de “L’ospite inatteso”, film che farei vedere a tanti leghisti tramite la “Cura Ludovico” di kubrickiana memoria. Un finale mesto, arrivato troppo in fretta a chiudere una rassegna che molti desideravano continuasse ancora, diventata ormai un must del lunedì sera studentesco.

Sul gruppo di Facebook del “Learn by movies”, Alfredo Zappalà scrive: “Forse 7 film sono pochi, ma dato che la rassegna rischiava di non esserci meglio pochi che niente”. Mentre un altro utente, nominatosi Christopher Darril, aggiunge: “Mi mancherà il lunedì cinefilo all’Arena/Odeon”, seguito dallo smiley triste. Ma in generale la soddisfazione è tanta, tra i commenti sul web e quelli che ho racconto all’ultima proiezione: “Se il Learn by movies deve rischiare l’estinzione per riuscire così bene, beh quasi quasi spero che la storia si ripeta!”, scherza Luciana Morabito, mentre Chiara Tropea afferma che “se dovessi fare un commento generale non mi resterebbe da dire che la rassegna ha decisamente fatto bingo”, parafrasando la battuta del colonnello Hans Landa di “Inglorious Basterds”. Anche docenti universitari si dichiarano entusiasti della rassegna, tra questi Sergio Palazzo, docente di Reti di Telecomunicazione ad Ingegneria: “La speranza è che continui, perchè è una delle migliori iniziative dell’Ateneo”. Rincara la dose il professore Granozzi della Facoltà di Lingue, che prima esclama, riferendosi alla partita del Mondiale: “Il Learn by movies batte il Brasile!”. Poi si sofferma su un punto: “E’ arrivato il momento che la rassegna venga presa in mano dagli studenti”. Già, gli studenti, in gran parte si deve proprio a loro il successo e la salvezza di questo evento, quegli stessi studenti che sembrano spesso fregarsene di quello che gli succede attorno. Non è così, il “Learn by movies” ne è la più vivida conferma: non siamo una generazione persa. E l’anno prossimo, qualora il “Learn by movies” rischiasse di nuovo, lo dimostreremo, di nuovo.

Io ormai ho esaurito tutta la mia verve retorica, per cui non mi resta che defilarmi come agli Accademy Awards, con un elenco di nomi delle persone che hanno contribuito, organizzato e sostenuto questa manifestazione: un grazie a Fabio Chisari, alla professoressa Franca Biondi e al professor Portale. Ad Alberto Surrentino, gestore dell’Arena Argentina, che ha dichiarato: “Per noi non può che essere motivo di gioia vedere una sala stracolma per delle buone pellicole (“I love radio rock” in primis) che nella loro prima uscita resistettero nelle sale cittadine non più di tre giorni”. Poi a Willem Kleijn Hesselink, da me nominato “Il proiezionista figo”, Nadia Martines e tutto il personale della Sala Odeon, che ha accolto l’orda impressionante di spettatori per il mese di maggio. Vi do un consiglio: non abbandonate le monosale del centro in favore delle multisale, perché esistono davvero pochi cinema belli e ricchi di storia ancora funzionanti come l’Odeon. Poi Elena Minissale, detta “Sore”, Ornella Balsamo e Chiara Tropea, colleghe, amiche e sostenitrici della battaglia per la rassegna. Un grazie a Marina Currao e Giampiero Gobbi, alla “Direttora” e a tutti i ragazzi di Step1, senza di loro non avrei mai concluso nulla. Ai ragazzi di Radio Zammù, specialmente Stefania Tringali che mi accusa di “stalking”. Al direttore dell’Ersu Nunzio Rapisarda ed al Rettore Antonino Recca. Va dato atto al Rettore di aver ascoltato la volontà di tanti suoi studenti e di aver compreso il nostro appello per salvare la rassegna. Spero vivamente che non lo dimentichi l’anno prossimo, quando saremo in trepida attesa per l’undicesima edizione del “Learn by movies”.

Infine ringrazio me stesso, perché voglio fare il figo e dirlo a voce alta: ce l’ho fatta! That’s a Bingooo!


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]