Le interviste ai candidati sindaco: Fabrizio Ferrandelli «Dalla differenziata al territorio, così risollevo Palermo»

Nella prima puntata del tour dei sei contendenti alla carica di sindaco di Palermo abbiamo intervistato Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale uscente, al suo terzo tentativo di scalata a palazzo delle Aquile. Dopo avere retto la coalizione di centrosinistra nel 2012, supportato dal Pd e quella di centrodestra cinque anni dopo, perdendo in entrambi i casi contro Leoluca Orlando, Ferrandelli ci riprova con al suo fianco Azione di Carlo Calenda e +Europa, in una campagna elettorale più personale rispetto alle precedenti, in cui il 42enne, che nonostante la lunga esperienza elettorale e la presenza ventennale tra i banchi di sala delle Lapidi è comunque il più giovane tra i sei candidati, sfodera una comunicazione diretta, aggressiva a modo suo, fuori dagli schemi, con una fittissima rete di incontri su tutto il territorio cittadino per imporsi come figura di rottura tra Miceli e Lagalla, nel tentativo di puntare al ballottaggio finale. 

Terza candidatura, sarà la volta buona?
«Assolutamente sì e ci sarà anche una quarta candidatura, quando chiederò ai palermitani e alle palermitane di riconfermarmi come primo cittadino nel 2027».

Come vedi questa campagna elettorale?
«Sono contento di avere lasciato ai miei avversari tutta la scena così la gente si è potuta rendere conto di che persone sono. Persone che si mettono insieme soltanto sulle base di un accordo di potere per mettere le mani sulla città. Noi questo glielo impediremo, la logica dell’aggiungi un posto a tavola purché si stia insieme è una logica che i palermitani conoscono e sanno che non è la risposta. Dall’altra parte, il centrosinistra ha scongelato uno che era assessore nel 1990 e ora lo ricandidano a sindaco dopo 10 anni di assenza dalla città. Sono contento invece del lavoro che stiamo facendo per Palermo, una città che giro da 15 anni, non negli ultimi 15 giorni, come fanno gli altri candidati. E sono contento di avere un programma robusto, che assicura ai palermitani che Fabrizio Ferrandelli saprà cosa fare a partire dai 460milioni di euro di buco di bilancio, passando per la messa in sicurezza del costone roccioso sopra il cimitero dei Rotoli. Lagalla mi sembra uno studente in Erasmus, gira con questo camper e scopre cose: l’altro ieri ha scoperto il cimitero dei Rotoli. Devo dire che da quando gli ho regalato lo stradario si orienta meglio, gli regaleremo anche un orologio per la puntualità».

Un focus sui due temi più cari in questo momento ai palermitani: rifiuti e traffico
«Credo che il tema della raccolta differenziata sia centrale e sappiamo come estenderla ai 540mila palermitani che non ce l’hanno. Noi abbiamo il 15 per cento di raccolta differenziata contro il 65 per cento previsto dalla legge, quindi siamo fuori legge anche su questo. Ma se non hai una strategia per diffondere la raccolta porta a porta in tutti i quartieri non riuscirai mai ad avere numeri e a risparmiare il conferimento in discarica che per i palermitani è un costo che pagano con la Tari, ma è anche un costo in termini ambientali, perché abbiamo una bomba ecologica sulla nostra testa, Bellolampo. E già con Domenico Michelon che è il mio assessore incaricato abbiamo un piano di lavoro per i primi cento giorni di governo, perché dobbiamo liberare persino il piazzale di manovra dei camion di Bellolampo, dove i rifiuti sono accatastati in verticale tra migliaia di gabbiani. Dopodiché voglio spendere ogni fondo possibile per la tutela del nostro territorio, ci sono 798 milioni stanziati dal governo nazionale nel 2014 nel cosiddetto Italia Sicura, per il dissesto idrogeologico, pensiamo di creare un sistema di raccolta delle acque meteoritiche a monte della circonvallazione, da Villagrazia di Carini a Villabate. Con queste somme realizziamo opere pubbliche, mettiamo in sicurezza il territorio, mettiamo in salvo la vita delle persone, creiamo occupazione. Stessa cosa per il centro, con i fiumi Papireto e Kemonia che esondano, così come molti altri canali: ho le idee chiare e sono questi gli interventi di cui Palermo ha bisogno, concreti, reali, che tutelano le nuove generazioni».

La squadra
«È stata scelta anzitutto in base alle competenze. Guardo la giunta di Lagalla e penso sempre una battuta: “manca Totò Schillaci e sembra Italia ’90”. Non è un tema di persone, ma è mai possibile che nell’individuazione della squadra sembra che il mondo non sia andato avanti? Stiamo parlando di persone che la politica cittadina ha conosciuto tra la fine degli anni ’80 e i primi ’90. Siamo nel 2022, abbiamo bisogno di energie nuove, di nuove leve e di scegliere persone non sulla base delle lottizzazioni politiche, ma delle competenze. Competenze che ha Domenico Michelon, colui che gestirà l’emergenza dei rifiuti perché sa come farlo. Così come Domenico Di Fatta, che ho conosciuto come preside prima alla Falcone allo Zen, poi alla Danilo Dolci a Brancaccio, e gli ho visto tenere aperte le scuole sul territorio. E un punto del mio programma è proprio come tenere aperte dalle 14 a mezzanotte le 208 unità scolastiche che abbiamo nell’aria metropolitana di Palermo, con percorsi di educazione, di doposcuola, di cultura, arte, spettacolo, sport. E vogliamo farlo grazie ai Puc e all’aiuto di parrocchie, associazioni e dei percettori del reddito di cittadinanza, che possono restituire servizi alla collettività tenendo le scuole aperte. E Domenico Di Fatta conosce il valore di un cancello aperto. Con Nadia Spallitta invece vogliamo piantare 25mila alberi, recuperare le aree degradate, piantare un albero per ogni palermitano che nasce, come previsto dalla legge, perché riteniamo che quello al verde e alla sua cura, debba essere un diritto acquisito. Discorso sui conti del Comune di Palermo, che mi preoccupano e che conoscono: chi ho trovato in questi anni preparato e al mio fianco in commissione Bilancio con grandi competenze tecniche? Ugo Forello, che sta lavorando già alla task force per la presentazione del nuovo piano di riequilibrio di Palermo. Il presidente di Assoimpresa, Mario Attinasi, si occuperà del rilancio del centro della nostra città, dove abbiamo centinaia di negozi chiusi e guiderà il settore del turismo. Valeria Militello, docente all’università, cresciuta politicamente al fianco di Alessandra Siracusa, che non è più tra noi, ma sarebbe stata una sindaca meravigliosa e con Militello ha condiviso l’idea che le politiche di genere e le pari opportunità siano centrali all’interno di una società. Le mie scelte parlano di storie vere di persone che sono funzionali a progetti reali».


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