Le associazioni di categoria dell’artigianato della provincia di Catania hanno diffidato i comuni di Catania, Acireale, Misterbianco e Paternò e la città metropolitana di Catania ad adottare il regolamento volto a definire i criteri e le procedure per l’esecuzione degli accertamenti e delle ispezioni sugli impianti termici
Le associazioni degli artigiani diffidano i Comuni «Da anni mancano controlli su impianti termici»
«Da venticinque anni i soggetti oggi diffidati (i Comuni con oltre 40mila abitanti e la ex Provincia per tutti gli altri comuni) avrebbero dovuto intervenire per regolamentare gli accertamenti sugli impianti termici ma non l’hanno fatto». Inizia così la nota a firma di Andrea Milazzo, segretario provinciale del Cna,di Orazio Platania presidente provinciale Upla Claai e di Antonio Barone presidente provinciale di Confartigianato, con la quale le sigle degli artigiani comunicano di aver diffidato alcuni Comuni, tra i quali anche quello di Catania, per non aver ottemperato alle normative sul risparmio energetico.
Le associazioni fanno riferimento prima di tutto alla legge 10 del 1991 con la quale sono state approvate le norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale sull’uso razionale dell’energia. Ma non solo. Vengono citati anche i successivi provvedimenti nazionali e regionali che hanno ribadito l’esclusiva competenza di queste due istituzioni sull’argomento.
«L’adozione dei regolamenti relativi ai controlli delle caldaie – continua il testo – è un atto di grande importanza e utilità in materia di rispetto dell’ambiente, risparmio, occupazione e legalità in quanto mette in moto un circolo virtuoso che innalzerebbe il livello di sicurezza delle famiglie e ridurrebbe notevolmente le emissioni inquinanti». «Se entro novanta giorni – concludono le associazioni – le amministrazioni non procederanno a quanto di loro competenze ci rivolgeremo al TAR per chiedere la nomina di un commissario ad acta che adotti il provvedimento in sostituzione dei Consigli Comunali inadempienti».