Lavoro nero, chiusi due alberghi nell’Agrigentino

Cinque attività imprenditoriali sono state sospese in provincia di Agrigento, due per lavoro nero e tre per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza. Sono i risultati dei controlli dell’ispettorato nazionale del lavoro nei settori commercio, pubblici esercizi e turismo. Nel corso delle verifiche sono stati scoperti quattro lavoratori in nero, sono state accertate violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ed è stata rilevata l’installazione illegittima di tre impianti di videosorveglianza.

In particolare, in un esercizio commerciale sono state accertate la mancata redazione del documento di valutazione dei rischi e la mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del responsabile: le due violazioni hanno comportato l’adozione di un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per un importo di 5500 euro e di un provvedimento di prescrizione. Nel negozio è stata rilevata la presenza di un impianto di videosorveglianza illegittimamente installato, ed è stato adottato un provvedimento di prescrizione obbligatoria volto alla rimozione dello stesso. Sono state elevate ammende per oltre 4900 euro.

In un altro esercizio commerciale sono state accertate l’omessa sorveglianza sanitaria e l’omessa formazione sui rischi dell’unico lavoratore presente, e la mancata redazione del documento di valutazione dei rischi e la mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del responsabile. Gli ispettori hanno elevato un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi motivi di salute e sicurezza, per un importo di 5500 euro, e hanno adottato un provvedimento di prescrizione in materia di salute e sicurezza. Nei locali dell’esercizio è stata rilevata la presenza di un impianto di videosorveglianza illegittimamente installato, per cui è stato adottato un provvedimento di prescrizione obbligatoria volto alla rimozione dello stesso. Sono state elevate ammende per 8600 euro.

In una pasticceria sono state accertate la mancata redazione del documento di valutazione dei rischi, la mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione e nomina del responsabile, l’omessa sorveglianza sanitaria e la mancata formazione sui rischi dell’unico lavoratore presente. Le violazioni hanno determinato l’adozione di un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi motivi di salute e sicurezza, per un importo di 5500 euro, e di un provvedimento di prescrizione. Anche in questo caso è stata rilevata la presenza di un impianto di videosorveglianza illegittimamente installato ed è stato pertanto adottato un provvedimento di prescrizione obbligatoria volto alla rimozione dello stesso. Sono state elevate ammende per oltre 8600 euro.

In un’altra pasticceria sono state accertate l’omessa sorveglianza sanitaria e la mancata formazione sui rischi dell’unico lavoratore presente ed è stato perciò adottato un provvedimento di prescrizione in materia di salute e sicurezza. Le ammende elevate ammontano a 3700 euro. In un albergo sono stati trovati due lavoratori in nero su cinque presenti e sono state accertate gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Gli ispettori hanno sospeso l’attività imprenditoriale per lavoro nero, per un importo di 2500 euro, e hanno adottato un provvedimento di prescrizione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per omessa sorveglianza sanitaria e per omessa formazione sui rischi dei lavoratori. Le ammende elevate sono pari a 7400 euro.

In un altro albergo sono stati trovati due lavoratori in nero su tre presenti e sono state accertate gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Anche in questo caso sono scattati il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per lavoro nero, per un importo di 2500 euro, e la prescrizione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per omessa sorveglianza sanitaria, per omessa formazione sui rischi e per omessa nomina del medico competente, e sono state elevate ammende per oltre 8600 euro.


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