Da IL MONDO. Settimanale economico di RIZZOLI CORRIERE DELLA SERA dell1/9/ 2006.
Raccontano che pochi giorni dopo Ferragosto fosse già rientrato in città. Vacanze corte per Ferdinando Latteri, rettore dell’università di Catania e parlamentare eletto nella lista dell’Ulivo alle politiche di aprile. Per lui queste sono settimane di grande attività: è impegnato a sostenere la candidatura di Salvatore Barbagallo (preside di Agraria) nella sfida contro Antonio Recca (ex numero uno di Ingegneria) e Antonio Pioletti (ex preside di Lingue). In palio c’è la conquista della poltrona più alta dell’ateneo catanese, dove le urne saranno aperte dal 21 settembre, con eventuale ballottaggio il 6 ottobre.
Nella sua campagna elettorale, Latteri fa lunghe telefonate ai professori o li convoca informalmente in rettorato. Saluti, lusinghe, qualche velata promessa, poi la richiesta esplicita del voto per il delfino. Lo stile del rettore, già deputato per la Dc, poi passato a Forza Italia e adesso al centrosinistra, avrebbe creato secondo gli avversari un clima di forte condizionamento. Che rischierebbe di mettere in difficoltà la seconda università siciliana nei rapporti con il governo regionale (di centrodestra). Ma qualche disagio si avverte anche a sinistra: i Ds finora non hanno detto nulla sulle elezioni in università ma le indicazioni di voto sembrano andare verso Recca e Pioletti. In silenzio Enzo Bianco, senatore della margherita ed ex sindaco di Catania. Bocche che erano rimaste chiuse anche in primavera, quando Latteri era rientrato in parlamento rimanendo rettore. Adesso in ateneo c’è chi solleva il dubbio di incompatibilità tra i due incarichi.
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