L’assessore Vecchio: “La Regione sull’orlo del crac, tutto all’insegna del clientelismo”

La Sicilia è davvero a rischio default? Io penso di si”. A rischio anche gli stipendi dei regionali? ‘Penso di si ‘e non solo per i dipendenti regionali. Ci sono poi 20 mila precari, gli impiegati dei Comuni, i forestali. Si sono trovati 105 milioni stornando fondi Fas per i forestali, altri 95 si troveranno. Ma c’e’ grandissima difficolta’ per trovare 4 milioni per prorogare i trasporti marittimi tra la Sicilia e le isole minori. Come se i cittadini delle isole fossero figli di un Dio minore”. Non ha peli sulla lingua l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Sicilia, Andrea Vecchio, ex presidente dei costruttori catanesi, noto per le sue battaglie anti-racket, intervistato da ’24 Mattino’ su Radio 24. Dichiarazioni che rinfocolano le polemiche suscitate da Ivan Lo Bello, numero due di Confindustria, che ha parlato di rischio default e ha chiesto l’intervento del governo nazionale.
“Ho accettato l’incarico da assessore in maniera provocatoria, per mettere le mani dentro e capire perche’ la Sicilia non funziona – ha detto – Non funziona perche’ ogni cosa in questa regione si muove in funzione del clientelismo e del voto di scambio”.  E ancora: “La condizione della Sicilia e’ veramente al collasso, si sono sprecate risorse per foraggiare clientele, non si sono fatti investimenti. Noi camminiamo sulla rete stradale realizzata dai Borboni, ogni tanto si sistema una buca, si allargano una curva e un dosso ma e’ la rete stradale dei Borboni’.

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La sicilia è davvero a rischio default? "io penso di si''. A rischio anche gli stipendi dei regionali? 'penso di si 'e non solo per i dipendenti regionali. Ci sono poi 20 mila precari, gli impiegati dei comuni, i forestali. Si sono trovati 105 milioni stornando fondi fas per i forestali, altri 95 si troveranno. Ma c'e' grandissima difficolta' per trovare 4 milioni per prorogare i trasporti marittimi tra la sicilia e le isole minori. Come se i cittadini delle isole fossero figli di un dio minore". Non ha peli sulla lingua l'assessore alle infrastrutture e ai trasporti della sicilia, andrea vecchio, ex presidente dei costruttori catanesi, noto per le sue battaglie anti-racket, intervistato da '24 mattino' su radio 24. Dichiarazioni che rinfocolano le polemiche suscitate da ivan lo bello, numero due di confindustria, che ha parlato di rischio default e ha chiesto l'intervento del governo nazionale.

La sicilia è davvero a rischio default? "io penso di si''. A rischio anche gli stipendi dei regionali? 'penso di si 'e non solo per i dipendenti regionali. Ci sono poi 20 mila precari, gli impiegati dei comuni, i forestali. Si sono trovati 105 milioni stornando fondi fas per i forestali, altri 95 si troveranno. Ma c'e' grandissima difficolta' per trovare 4 milioni per prorogare i trasporti marittimi tra la sicilia e le isole minori. Come se i cittadini delle isole fossero figli di un dio minore". Non ha peli sulla lingua l'assessore alle infrastrutture e ai trasporti della sicilia, andrea vecchio, ex presidente dei costruttori catanesi, noto per le sue battaglie anti-racket, intervistato da '24 mattino' su radio 24. Dichiarazioni che rinfocolano le polemiche suscitate da ivan lo bello, numero due di confindustria, che ha parlato di rischio default e ha chiesto l'intervento del governo nazionale.

La sicilia è davvero a rischio default? "io penso di si''. A rischio anche gli stipendi dei regionali? 'penso di si 'e non solo per i dipendenti regionali. Ci sono poi 20 mila precari, gli impiegati dei comuni, i forestali. Si sono trovati 105 milioni stornando fondi fas per i forestali, altri 95 si troveranno. Ma c'e' grandissima difficolta' per trovare 4 milioni per prorogare i trasporti marittimi tra la sicilia e le isole minori. Come se i cittadini delle isole fossero figli di un dio minore". Non ha peli sulla lingua l'assessore alle infrastrutture e ai trasporti della sicilia, andrea vecchio, ex presidente dei costruttori catanesi, noto per le sue battaglie anti-racket, intervistato da '24 mattino' su radio 24. Dichiarazioni che rinfocolano le polemiche suscitate da ivan lo bello, numero due di confindustria, che ha parlato di rischio default e ha chiesto l'intervento del governo nazionale.

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