Infondato l'allarmismo che vorrebbe lampedusa a rischio contaminazione ebola, secondo i vertici sanitari locali e provinciali. Anche perche' non ci sono sbarchi per ora sull'isola. E nel resto della sicilia? per l'associazione dei microbiologi italiani a rischio scali e centri di prima accoglienza
Lampedusa: nessun allarme ebola
INFONDATO L’ALLARMISMO CHE VORREBBE LAMPEDUSA A RISCHIO CONTAMINAZIONE EBOLA, SECONDO I VERTICI SANITARI LOCALI E PROVINCIALI. ANCHE PERCHE’ NON CI SONO SBARCHI PER ORA SULL’ISOLA. E NEL RESTO DELLA SICILIA? PER L’ASSOCIAZIONE DEI MICROBIOLOGI ITALIANI A RISCHIO SCALI E CENTRI DI PRIMA ACCOGLIENZA
di Mauro Seminara
L’allarme ebola a Lampedusa sarebbe del tutto infondato. In data 11 aprile il Ministero della Salute ha pubblicato un comunicato stampa dal titolo “Nessun rischio per ebola in Italia – Rafforzate in via cautelativa le misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali“. All’interno della nota il Ministero cita l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Visibile sul sito istituzionale del Ministero: “LOMS non raccomanda restrizioni di viaggi e movimenti di persone, mezzi di trasporto e merci.” Per ulteriore chiarimento ai lettori precisiamo quali sono le caratteristiche del virus in questione e le ragioni per le quali Lampedusa non corre alcun rischio. Il Dott. Pietro Bartòlo, che su sanità legata a immigrazione clandestina è una delle massime autorità siciliane, spiega con determinata semplicità che il virus ha un periodo di incubazione che va dai tre giorni dei soggetti più deboli ai venti, poi febbre alta ed emorragie sentenziano i restanti due o tre giorni di vita.
“Il tasso di mortalità – spiega ancora Pietro Bartòlo – su quanti contraggono l’ebola è prossimo al cento per cento”. Ciò escluderebbe il rischio di diffusione causata dai migranti che effettuano i “viaggi della speranza” nel Canale di Sicilia. Infatti, i migranti che attraversano il Mar Mediterraneo, provenienti dalle regioni in cui si è diffuso il virus – poche centinaia di casi in tutto il centro Africa – viaggiano per oltre sei mesi per raggiungere la costa nordafricana e salire su un barcone, pertanto non potrebbero mai riuscire ad imbarcarsi su una carretta del mare vivi. “Impossibile – dice Pietro Bartòlo – escludo categoricamente che i flussi migratori illegali provenienti dalla costa nordafricana possano portare il virus fin qui”.
Oltre al Dott. Bartòlo, con noi di LinkSicilia, si è pronunciato anche il Direttore generale dell’Asp 6 di Palermo Dott. Antonino Candela: “Non c’è alcun caso né alcun rischio di ebola a Lampedusa.”
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