Lampedusa, migrante attende psichiatra da un mese Il sindaco scrive a Salvini: «La questione è politica»

A Lampedusa manca lo psichiatra. Per effettuare la visita specialistica, un ragazzo tunisino di 21 anni, che è l’unico ospite dell’hotspot, da ormai più di tre settimane sta aspettando di potere essere trasferito. I responsabili della struttura hanno segnalato le difficoltà e i possibili rischi legati a questa vicenda. Così, il sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello ha scritto una lettera indirizzata al ministero degli Interni guidato dal vicepremier leghista Matteo Salvini, al presidente della Regione Nello Musumeci e all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza

«Nella comunicazione che ho inviato al governo nazionale e regionale ho ribadito le stesse richieste che faccio da tempo e che restano inascoltate – spiega a MeridioNews il primo cittadino Martello – Sulle due isole da quando, diversi mesi fa, è iniziato il depotenziamento del servizio del poliambulatorio situazioni del genere sono sempre più frequenti». Le lunghe attese per visite specialistiche riguardano l’intera popolazione e anche i turisti che non tarderanno ad arrivare.

L’ultimo episodio in ordine cronologico riguarda il giovane arrivato lo scorso 11 aprile insieme ad altre 70 persone che, pochi giorni dopo, sono state trasferite. Lui è rimasto bloccato, invece perché, manifestando evidenti disturbi psichici, si è resa necessaria una preventiva visita. In queste settimane, però, i due appuntamenti programmati sono saltati e il prossimo è previsto per l’8 maggio. «Un aspetto della questione riguarda certamente gli sbarchi dei migranti – spiega il sindaco – che qui sono rimasti gli stessi anche da quando non esiste più la guardia medica al molo. È un problema di natura politica. Il ministro dell’Interno – afferma Martello -, senza avere dati alla mano e contezza di quanto avviene, continua a sostenere che qui non sbarca più nessuno. Il porto è rimasto aperto e le persone continuano ad arrivare». Il primo cittadino delle Pelagie aveva già smentito Salvini che, all’inizio dell’anno, aveva fornito i dati sull’immigrazione in diretta televisiva.

Da quando, nei mesi scorsi, l’Asp di Palermo ha ridotto il personale medico in servizio al poliambulatorio per alcune visite specialistiche è necessario aspettare l’arrivo di esterni, e possono passare anche diversi giorni. «Qualche giorno fa, per esempio – racconta Totò Martello – un uomo ha avuto un infarto ed è morto su una barca. Abbiamo dovuto attendere per trasferirlo perché non c’era il responsabile della sanità pubblica». Altra criticità rilevante è la mancanza di specialisti di Cardiologia a Linosa. «Non è normale che anche solo per sostituire le pile di un pacemaker – dice Martello – le persone siano costrette ad andare a Lampedusa o, addirittura, a Palermo. L’unica cosa buona che abbiamo sulle isole minori è il 118 ma – afferma con amara ironia – serve solo in procinto di morire». 

«È inaccettabile – lamenta Martello – A Lampedusa e Linosa i servizi sanitari devono essere garantiti a prescindere dal rapporto costi-benefici. E, invece, di fronte alla mia richiesta di analizzare e risolvere problemi già ampiamente conosciuti, il responsabile dell’Asp si fa negare al telefono». Adesso il sindaco ha affidato le richieste alla lettera di sollecito ma «il prossimo passaggio – annuncia – sarà quello di scrivere alla procura per chiedere di intervenire».


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