«Arrivando a Palermo, sono rimasto impressionato nel rendermi conto dei lunghissimi rapoorti che ci sono tra l’Italia e gli Stati Uniti, più di 70 anni di proficua collaborazione. Siamo qui per ricordare e celebrare ancora una volta la libertà dell’Italia, degli Stati Uniti, del Canada e di tutte le democrazie del mondo». Un discorso sull’onda dell’emozione, che tocca parole chiave come libertà, democrazia e dialogo tra i popoli quello dell’ambasciatore degli Stati Uniti, Lewis Eisenberg, oggi per la prima volta in visita a Palermo. Il primo di una lunga serie di date di un tour per l’Italia in occasione del 242 anniversario dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America.
A fare gli onori di casa a Villa Niscemi il sindaco Leoluca Orlando che ha accolto, tra gli altri, anche il console generale Usa per il Sud Italia, Mary Ellen Countryman. L’occasione per ribadire il rapporto di collaborazione tra i due Paesi e, in particolare, con la Sicilia e il suo capoluogo: «In America siamo consapevoli dei legami forti di amicizia che ci sono con lo Stato italiano. State certi che io continuerò a rafforzare questi legami per il bene dei nostri reciproci Paesi e di tutti i popoli».
Non sono mancati i complimenti rivolti dall’ambasciatore «alla città oggi Capitale della Cultura, un luogo splendido dove festeggiare il 4 di luglio», la festa dell’Indipendenza, quando «nel 1776 le colonie inglesi decisero di diventare uno stato indipendente basato sulla libertà, che è il valore più importante che abbiamo in comune con l’Italia. Ecco perché siamo particolarmente felici di essere qui a ribadire questa comunanza di intenti». Un discorso ispirato ai principi di fratellanza e solidarietà che, tuttavia, sembra stridere con quanto messo in atto dalle politiche, economiche e sociali, adottate recentemente dall’amministrazione Trump: dazi e barriere issate ai confini del Paese che sembrano cozzare con quanto affermato oggi dall’ambasciatore americano.
Dopo l’inno dell’Italia e degli Stati Uniti d’America, riconoscimenti sono arrivati anche dal console generale Usa per il Sud Italia al primo cittadino per aver offerto «al nostro consolato nuovi spunti di collaborazione con la città e ulteriori opportunità di incontro e scambi culturali tra americani e siciliani. La Sicilia ha un posto speciale nel cuore di molti americani che hanno forse le loro radici proprio qui – ha aggiunto -, o che apprezzano le eccellenze gastronomiche e la storia 3 le bellezze naturali di questa terra».
«La visita di oggi – ha aggiunto il sindaco – mi sembra la conferma ulteriore dell’essere diventati una Capitale Mediterranea in Italia, punto di incontro tra culture diverse. Un modo per esprimere il passaggio di questa città – ha concluso – che in questi 40 anni da capitale della mafia è diventata capitale della cultura e capitale dei diritti umani».
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