Un albero fatto all’uncinetto e in pura lana. Il progetto, autofinanziato, è stato realizzato dalle donne della comunità donnalucatese per ridare vitalità natalizia al centro urbano che d'inverno si spegne. Guarda le foto
L’albero di Natale cucito a mano a Donnalucata Così le donne rianimano la Marinella di Camilleri
È lunedi mattina e per cinque mesi una ventina di donne si riuniscono quasi in
segreto per realizzare l’albero di Natale in lana destinato alla loro borgata. Succede a
Donnalucata, frazione di Scicli, nell’ambito del laboratorio Lavoro in compagnia,
organizzato all’interno della merceria locale. Tredici metri di lana, 1.320
mattonelle di tessuto cucite una ad una, stella compresa.
«Quando l’ho proposta,
l’idea è stata subito accolta con grande entusiasmo, anche per l’intento di contribuire
all’atmosfera natalizia del borgo», racconta a Meridionews Carmela Ficili, coordinatrice del laboratorio di cucito che da tempo ospita gratuitamente nel suo negozio. Oltre 260 i gomitoli di lana utilizzati per la realizzazione dell’albero, sorretto da una
struttura in legno. E nessun contributo esterno. «Il progetto è stato interamente
autofinanziato – prosegue Ficili – Cuciamo insieme per il piacere di
condividere. E, in questo caso, anche per restituire un po’ di atmosfera natalizia alla
nostra borgata. Donnalucata – la Marinella di fantasia di Camilleri – d’inverno non ha
nulla a che fare con la borgata estiva, così siamo dimenticati. Persino le luci natalizie
in questo periodo sono frutto soltanto dell’iniziativa di noi commercianti».
Un segno di festa e di allegria, dunque, lanciato anche per contrastare la ridotta
socialità invernale che caratterizza il borgo marittimo, acuita dalla
prolungata chiusura per ristrutturazione della chiesa di Santa Caterina da Siena,
davanti alla quale ieri è stato apposto l’albero, con la benedizione di padre Armando Fidone. «Abbiamo voluto valorizzare la nostra chiesa anche a porte chiuse, con una
iniziativa che intendiamo riproporre ogni anno. Sebbene sia disponibile la chiesa di
San Giorgio per lo svolgimento delle funzioni religiose, noi rimaniamo fortemente
legati alla nostra parrocchia di origine», sottolinea l’ideatrice. E un obiettivo è già raggiunto: «Le macchine passando si fermano per guardare il nostro albero».