Laghetto al Teatro Romano, le associazioni «Chiediamo chiarezza e valorizzazione»

Sulla vicenda anticipata da CTzen dei carotaggi all’interno del Teatro romano di Catania intervengono anche diverse associazioni e movimenti cittadini. «Le dimensioni delle trivellazioni, la natura del sottosuolo e l’incidenza del pesante macchinario sulle delicate strutture antiche minacciate dal trasporto dello stesso destano in noi non poche perplessità e chiediamo la possibilità di un tavolo tecnico con le associazioni», scrivono l’associazione Stelle e Ambiente, Lipu Catania, Gapa, Enpa Catania, Catania Bene Comune, Legambiente Catania, Wwf Catania, associazione culturale Gammazita, associazione Etna ‘Ngeniousa. La lettera è indirizzata al direttore del Parco archeologico etneo Maria Grazia Branciforti e al sindaco Enzo Bianco per quanto riguarda la tutela degli animali che vivono nel laghetto all’interno della scena del Teatro. Specchio d’acqua che, negli scorsi giorni, è stato al centro della polemica per il rischio di scomparsa che lo minacciava.

Considerate le notizie secondo cui all’interno del Parco si sarebbe registrata una maggiore sensibilità nei confronti del laghetto e una disponibilità a valutarne con più attenzione il destino dopo un primo carotaggio di studio, come previsto dal progetto, le associazioni ribadiscono l’importanza dello specchio d’acqua. «Per la sua storicità, per il suo interesse scientifico tanto geologico quanto naturalistico, per il fascino e per tutti quegli elementi che ne costituiscono la sua unicità – scrivono – ribadiamo che con i suoi occupanti possa e debba essere visto in qualità di risorsa da utilizzarsi a fini turistici e di valore culturale aggiunto ad un bene già speciale, piuttosto che come una apparente situazione di degrado e di ostacolo per gli studi futuri».

Per questo le associazioni, oltre a chiedere chiarezza – con la sospensione dei lavori e un incontro -, lanciano anche una proposta: «Proponiamo la realizzazione di pannelli esplicativi che mettano in evidenza il rapporto tra la città antica con il suo ambiente naturale originario costituito anche dai numerosi corsi d’acqua di cui oggi l’Amenano è il più noto».


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Sul progetto di trivellazioni nel bene antico intervengono anche diversi gruppi e movimenti cittadini. Che chiedono al direttore del Parco archeologico etneo e al sindaco di Catania un tavolo tecnico per avere maggiori informazioni e lanciano una proposta: porre accanto allo specchio d'acqua «pannelli esplicativi che mettano in evidenza il rapporto tra la città antica e i numerosi corsi d'acqua di cui oggi l'Amenano è il più noto»

Sul progetto di trivellazioni nel bene antico intervengono anche diversi gruppi e movimenti cittadini. Che chiedono al direttore del Parco archeologico etneo e al sindaco di Catania un tavolo tecnico per avere maggiori informazioni e lanciano una proposta: porre accanto allo specchio d'acqua «pannelli esplicativi che mettano in evidenza il rapporto tra la città antica e i numerosi corsi d'acqua di cui oggi l'Amenano è il più noto»

Sul progetto di trivellazioni nel bene antico intervengono anche diversi gruppi e movimenti cittadini. Che chiedono al direttore del Parco archeologico etneo e al sindaco di Catania un tavolo tecnico per avere maggiori informazioni e lanciano una proposta: porre accanto allo specchio d'acqua «pannelli esplicativi che mettano in evidenza il rapporto tra la città antica e i numerosi corsi d'acqua di cui oggi l'Amenano è il più noto»

Sul progetto di trivellazioni nel bene antico intervengono anche diversi gruppi e movimenti cittadini. Che chiedono al direttore del Parco archeologico etneo e al sindaco di Catania un tavolo tecnico per avere maggiori informazioni e lanciano una proposta: porre accanto allo specchio d'acqua «pannelli esplicativi che mettano in evidenza il rapporto tra la città antica e i numerosi corsi d'acqua di cui oggi l'Amenano è il più noto»

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