«La Tecnis non ha rispettato i tempi previsti» Il Comune sospende la chiusura di via Amari

Via Emerico Amari chiude, anzi no. Era prevista per oggi la chiusura totale dell’importante via del centro interessata dai lavori per l’anello ferroviario, una decisione, questa, che non ha mancato di suscitare polemiche, specie nei commercianti di via Amari, che da mesi denunciano i disagi, soprattutto economici, causati, a loro dire, dal protrarsi dei lavori del cantiere alle proprie attività. Poco dopo le 14, tuttavia, il dietrofront del Comune: con un’ordinanza Palazzo delle Aquile ha infatti sospeso la chiusura totale della via.

Dopo un sopralluogo, infatti, i tecnici del Comune, hanno appurato che, come si legge nell’ordinanza: «Non è stato rispettato il termine di 48 ore per la collocazione dei prescritti segnali a causa della ditta esecutrice», la Tecnis. L’impresa addetta alla realizzazione dei lavori, inoltre, non avrebbe ancora ultimato «i lavori dello spostamento dei sottoservizi nell’area 4». Da qui la decisione di revocare la precedente ordinanza che sanciva la chiusura del tratto stradale.

Una revoca che fa tirare un sospiro di sollievo alle attività commerciali che temevano per il protrarsi dei lavori durante il periodo natalizio. «Noi siamo vicini ai commercianti di tutte le zone della città interessate da questi lavori – dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcomercio Palermo – L’esecuzione dei lavori deve passare, comunque, dal legittimo diritto di fare impresa di tutte le attività di Palermo. Noi abbiamo chiesto già da questa estate l’abbattimento dei tributi e il Comune ci ha dato la propria disponibilità. Questo non sarebbe certo un risarcimento per chi ha subito un danno, ma un riconoscimento simbolico del disagio patito». 

Alla riunione convocata in via Amari hanno partecipato numerosi commercianti e proprietari di locali che lamentano già un crollo del fatturato e paventano una possibile chiusura. C’è preoccupazione per possibili rallentamenti o peggio ancora per il blocco dei lavori a causa dell’inchiesta giudiziaria che lo scorso 22 ottobre ha portato all’arresto di Concetto Bosco Lo Giudice e Mimmo Costanzo, ex vertici della Tecnis che nei giorni scorsi hanno rassegnato le loro dimissioni dal Cda. Qualcuno si è chiesto se nei capitolati di appalto siano stati previsti risarcimenti danni per gli esercenti ed è stato chiesto di dichiarare lo stato di calamità per tenere in vita le aziende.

«Nel corso della riunione – dice il presidente della commissione Paolo Caracausi (Idv) – è arrivata la sospensione dell’ordinanza in corso, accolta con soddisfazione ma anche con rabbia perché dimostra approssimazione e poca attenzione al problema. Ho illustrato la delibera predisposta dalla commissione che prevede un taglio dei tributi locali, condivisa dal sindaco e dell’assessore al Bilancio».

Intanto per domani mattina, sempre nella sede della Confcommercio di Palermo, è in programma un incontro con il vice sindaco Emilio Arcuri. Il numero due di Palazzo delle Aquile ascolterà le istanze dei commercianti a cui l’associazione ha dedicato anche un’apposita casella email: lavoripubblici@confcommercio.pa.it. Qui è possibile inviare proposte e suggerimenti oppure segnalare ritardi o qualsiasi cosa riguardi l’esecuzione dei lavori. «I negozianti delle zone in questione  hanno dimostrato, e continuano a dimostrare – dice Di Dio -, grande senso civico e rispetto per quelli che sono lavori di pubblica utilità, malgrado ci sia anche il sospetto di gravi inadempienze, anche in ordine alla sicurezza pubblica, e pesanti ritardi sull’esecuzione dei lavori».

In campo c’è persino l’ipotesi di una class action «se ricorreranno i presupposti», mentre per sostenere gli imprenditori delle aree dei cantieri Confcommercio pensa anche a un cash mob per invitare la cittadinanza a sostenere con «una solidarietà tangibile le imprese con una scelta consapevole dei propri consumi».

«Meglio tardi che mai – commenta il presidente dell’VIII circoscrizione Marco Frasca Polara – Non sussistevano le benché minime condizioni per la chiusura della strada, i lavori per lo spostamento dei sottoservizi non sono ancora terminati e una parte dei marciapiedi è ancora inagibile, per non parlare della mancata collocazione della segnaletica stradale in tempo utile, così come previsto dal Codice della Strada. Ci chiediamo quale sarà il prossimo futuro di via Emerico Amari considerato che l’ordinanza è stata solo sospesa e che il Natale è alle porte».

Gabriele Ruggieri

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