Da febbraio il Consorzio Meridionale, che ha sede a Matera e che realizza vagoni per Trenitalia con stabilimenti in tutta Italia, sollecita un incontro la Regione. L'ultimo vertice mancato risale a qualche settimana fa. I sindacati: «Rischiamo di perdere questa unica occasione per far tornare a lavoro 190 operai licenziati»
La Regione “snobba” l’acquirente Esplode la rabbia degli operai Keller
Rischia di allontanarsi la speranza di tornare a lavoro per i 190 lavoratori dello stabilimento Keller di Carini, nel palermitano. Il Consorzio Meridionale, che ha sede a Matera e che realizza vagoni per Trenitalia con stabilimenti in tutta Italia, da febbraio sollecita un incontro la Regione siciliana. Un vertice fino ad ora sempre saltato mettendo a rischio l’ipotesi di acquisizione della fabbrica del palermitano. Davanti all’ennesimo nulla di fatto oggi è esplosa la rabbia delle tute blu: circa 80 operai sono scesi in piazza protestando davanti la sede dell’assessorato alla Formazione in corso Calatafimi. Chiedono l’intervento del vice presidente della Regione Mariella Lo Bello.
«La Regione con disattenzione e scarso impegno sulle politiche industriali – denunciano Fim Fiom e Uilm, che hanno organizzato il sit-in – sta causando la perdita di una manifestazione di interesse da parte di un imprenditore che produce vagoni ferroviari per l’acquisizione della Keller di Carini. Per quattro volte ha fatto saltare l’incontro e ora è a rischio l’operazione». L’ultimo incontro mancato risale a qualche settimana fa. «Pur di parlare con l’amministrazione regionale, il presidente del Consorzio era giunto a Palermo – raccontano Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Palermo Trapani, e Stefano Battaglia, Rsu Fim Cisl Keller -. Tutto rinviato con la rabbia dell’imprenditore, che avrebbe deciso di mollare. Bisogna almeno valutare la proposta che stabilirebbe il via alle attività già dal mese di settembre».
I lavoratori sono tutti in mobilità già da un anno. Lo scorso 6 agosto la Keller è stata dichiarata fallita e della spagnola Talgo, che era interessata alla fabbrica, non si sono avute più notizie. L’obiettivo adesso per le parti sociali è non fare scappare la nuova azienda. Per questo motivo i sindacati hanno chiesto e sollecitato subito un incontro a Roma. «Si attende una risposta per il 2 luglio nella sede della Regione – dicono – grazie all’intervento di questore e prefetto”. «Gli imprenditori tendono a fuggire dall’isola per mancanza di infrastrutture adeguate e per la lentezza della burocrazia – dice Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo Trapani – e quando si presenta una manifestazione di interesse i tempi dovrebbero essere velocissimi. Chiediamo alla Regione la giusta attenzione. Si predisponga un piano per il rilancio dell’industria metalmeccanica in Sicilia».