Il politico trapanese, nei giorni scorsi ricoverato a Napoli dopo essere risultato positivo al Covid-19, fu arrestato quasi un anno fa. L'inchiesta fece luce sui rapporti con personaggi legati ai clan: tra promesse di assuzioni, voti e favori vari
La Regione si costituisce parte civile contro Ruggirello L’ex deputato è accusato di fare parte di Cosa nostra
Alla fine la costituzione di parte civile della Regione Siciliana nel processo a Paolo Ruggirello è arrivata. La giunta Musumeci ha dato mandato di presentare l’istanza il 7 aprile, ovvero il giorno prima di quella che sarebbe dovuta essere la prima udienza, poi slittata – e rinviata al 12 maggio – a causa dell’emergenza Covid-19. A fine gennaio, era stato il presidente della commissione regionale Antimafia Claudio Fava a chiedere pubblicamente i motivi della mancata costituzione nel corso dell’udienza preliminare del procedimento scaturito dall’inchiesta Scrigno, che a maggio scorso portò dietro le sbarre l’ex deputato regionale.
«Dagli atti depositati in sede di indagine, si ipotizza per l’ex deputato Ruggirello un ruolo primario nella tutela degli interessi criminali nella provincia di Trapani sfruttando, anche, il proprio ruolo quale componente dell’Assemblea Regionale Siciliana», ricordò Fava in un’interrogazione parlamentare. Parziale risposta si trova nelle premesse della delibera di giunta. «L’Ufficio legislativo ha rappresentato all’avvocatura distrettuale dello Stato la circostanza che il pm nelle fasi conclusive non avrebbe indicato la Regione Siciliana quale parte offesa», si legge nel documento.
Preso atto però dell’accusa di associazione mafiosa e dell’obbligo per la Regione, stando alla legge 15/2008, di costituirsi parte civile in tutti i processi per mafia, l’istanza è stata inviata al tribunale. Sarà il giudice che dovrà valutarla. Durante l’udienza preliminare, il gup ha accolto la costituzione di una quindicina di Comuni.
Ruggirello, che è rimasto in custodia cautelare in carcer, al momento si trova ricoverato all’ospedale Cotugno di Napoli, dopo essere risultato positivo al Covid-19. Nei giorni scorsi, i suoi legali hanno ottenuto dalla Cassazione l’annullamento dell’ordinanza con cui il tribunale del Riesame si era opposto alla scarcerazione. Adesso a rivalutare la richiesta saranno i giudici trapanesi.
L’ex deputato globetrotter fu arrestato con l’accusa di far parte di Cosa nostra e di averne beneficiato in termini elettorali. Un vantaggio che Ruggirello avrebbe gestito ricambiando le attenzioni e contribuendo, secondo i magistrati, a curare gli interesse del sodalizio mafioso. Nello specifico Ruggirello si sarebbe mosso promettendo assunzioni, impegni per l’ottenimento di finanziamenti pubblici e avrebbe collaborato con soggetti accusati di essere legati a Cosa nostra per comporre le liste elettorali in diversi centri della provincia trapanese.