La raccolta notturna delle olive a Castelvetrano «Con temperature più basse prodotto ottimale»

«Quella che ora è la mia proprietà, un tempo era un’antica colonia greca. Qui, oltre 2.600 anni fa, i greci fondarono Selinunte e piantarono i primi alberi di ulivo». La famiglia Centonze quegli uliveti li coltiva e li cura da generazioni. Oggi, a testimonianza del tempo passato, sono rimaste pareti di tufo calcareo dette latomie, dentro le quali crescono gli alberi che producono le olive dell’azienda agricola Case di Latomia. Che da stanotte si arricchisce di una novità. «Crediamo che le novità possano garantire un prodotto di maggiore qualità – spiega Nino Centonze -. Per questo motivo abbiamo pensato di realizzare la raccolta notturna delle olive».

Il singolare progetto mira a ottimizzare le qualità organolettiche del prodotto finito, a conservare l’oliva nocellara del Belice dagli sbalzi di calore dovuti alle alte temperature giornaliere che accelerano i processi di ossidazione. «Siamo convinti che la raccolta a mano nelle ore serali avrà peculiarità differenti rispetto alla brucatura giornaliera – spiega Centonze – le temperature più basse impediranno la fermentazione».

È con queste premesse, che stanotte inizierà la prima raccolta notturna sperimentale di olive. Oltre all’azienda agricola, la famiglia Centonze ha creato un resort con piscine e centro benessere. Gli ospiti parteciperanno all’evento che avrà inizio alle 22 e terminerà all’alba. «Successivamente – anticipa il titolare dell’azienda – individueremo altre due date, in cui sarà possibile allargare la partecipazione a un pubblico più ampio». Ad assistere alla raccolta stanotte ci sarà anche un team di ricercatori ed esperti del dipartimento universitario di Scienze agrarie di Palermo che, guidati da Paolo Inglese e Giovanni Misseri, analizzerà i campioni di olio prodotto in notturna e ne stabilirà proprietà e requisiti. «Il nuovo olio realizzato con questo procedimento si chiamerà Case di latomia-Chiaro di Luna», annuncia Centonze che vende il suo olio biologico in 41 Paesi in tutto il mondo. «L’unicità sta proprio nel terreno, le radici delle piante – spiega – estraggono il loro nutrimento dal tufo, un minerale che dona alla nocellara del Belice una particolare composizione aromatica». 

Fino ad oggi, secondo le informazioni in possesso dell’imprenditore agricolo, la prima raccolta di olive notturna documentata è avvenuta in Puglia, ma solo per scuotitura del tronco e dei rami e non per brucatura a mano. «Supponiamo di essere i primi in Sicilia, se non nel resto d’Italia». Le olive subito dopo la raccolta verranno trasportate al frantoio, «all’interno di cassette in plastica traforate che ne garantiranno l’integrità» e saranno pronte per le successive fasi di lavorazione.

Un esperimento rivoluzionario che sicuramente contribuirà a diffondere maggiormente, in Italia e all’estero, l’eccellenza di un prodotto D.O.P. «La nocellara del Belice – chiarisce – è un’oliva che ha una caratteristica importante: quella di avere un rapporto ideale tra polpa e nocciolo. Le innumerevoli proprietà nutritive, – conclude – il profumo fruttato, il colore verde intenso e il sapore leggermente agrodolce la rendono la regina delle olive italiane».

Concetta Purrazza

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