La ‘protesta’ dei cani randagi di Messina in ‘corteo’ per le via della città

Nella Sicilia che della protesta non ci sono solo i forestali senza stipendio, i precari che chiedono la ‘stabilizzazione’ e i Comuni che aspettano che la Regione eroghi i fondi annuali previsti dalle leggi. Ci sono anche i cani randagi abbandonati dalla pubblica amministrazione che ‘reclamano’ i propri diritti.

Succede a Messina dove 400 cani randagi del canile Mille Musi, a Castanea, sono scesi per le vie della città, con tanto di cartelli appesi al collo, per protestare contro chi li sta affamando.

“Già siamo stati abbandonati la prima volta, non a caso siamo randagi. Alcuni di noi sono nati abbandonati, senza famiglia. Ora questi ci vogliono abbandonare di nuovo. Non non ci stiamo”, fanno sapere i cani randagi di Messina. (a sinistra, foto tratta da gazzettadelsud.it)

Ad accompagnare i cani in questa singolare protesta, la sezione di Messina della Lega nazionale difesa del cane. Il canile non riesce più a sostenerli. Il motivo, come spiega La Gazzetta del Sud, è che il Comune di Messina da alcuni mesi non corrisponde i fondi per acquistare cibo e farmaci. E le scorte sono ormai finite.

Oltre la metà dei Comuni siciliani, è noto, sono in crisi finanziaria. E’ un buon motivo, questo, per abbandonare i cani? Questi cani scesi in corteo fanno capo al Comune di Messina che, quanto bilancio, non se la deve passare molto bene.

A pagare sono i cani del canile municipale, che rischiano di finire di nuovo in mezzo alla strada. Andranno a fare compagnia agli altri settemila randagi circa che vagano per le vie della città?

“Non ci pensiamo proprio”, ci ha detto un bastardino contattato via cellulare. Ieri i cani si sono ritrovati insieme ai gestori del canile in Piazza Cairoli, nel cuore di Messina, da dove è partito il loro corteo a quattro zampe.

Erano tanti, con storie e culture diverse. C’era il piccolo bastardino che non ha mai visto la mamma, il cane rimasto solo perché il padrone è passato a miglior vita e nessuno lo ha adottato, altri cani arrivati nella città dello Stretto da chissà dove.

Tante storie. tanti cani. Di piccole, medie e grossa taglia. Tutti in piazza a sfilare per chiedere i propri diritti. Per circondare che i cani randagi non sono pericolosi, ma possono diventarlo se nessuno, per giorni e giorni, dà loro qualcosa da mettere sotto i denti.

Il canile municipale di Messina, insomma, va salvato. Lo pensa la gente. Lo pensano – e lo dicono – anche gli stessi cani. I cartelli al loro collo parlano chiaro. (a destra, foto tratta da gazzettadelsud.it)

La sezione di Messina della lega nazionale per la difesa del cane ha provato a sensibilizzare le istituzioni pubbliche. Una lettera al Comune e una lettera alla Prefettura.

Verranno ascoltati? Speriamo bene. Loro, i cani randagi di Messina, ci sperano.

 


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Nella sicilia che della protesta non ci sono solo i forestali senza stipendio, i precari che chiedono la ‘stabilizzazione’ e i comuni che aspettano che la regione eroghi i fondi annuali previsti dalle leggi. Ci sono anche i cani randagi abbandonati dalla pubblica amministrazione che 'reclamano' i propri diritti.

Nella sicilia che della protesta non ci sono solo i forestali senza stipendio, i precari che chiedono la ‘stabilizzazione’ e i comuni che aspettano che la regione eroghi i fondi annuali previsti dalle leggi. Ci sono anche i cani randagi abbandonati dalla pubblica amministrazione che 'reclamano' i propri diritti.

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