La posizione del Governo Renzi sulla Crimea fa semplicemente ridere

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ITALIANO STA DIMOSTRANDO DI ESSERE, CONTEMPORANEAMENTE, SUBALTERNO AGLI USA E ALLA GERMANIA. RIVOGLIAMO MORO E ANDREOTTI

Come volevasi dimostrare il primo passo internazionale del Governo di Matteo Renzi ha mostrato tutti i suoi limiti, al di là della ‘politica del fare’. Il ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini, al suo esordio in una missione internazionale, al Consiglio europeo degli affari esteri, ha dichiarato che il referendum popolare celebrato in Crimea domenica scorsa è illegittimo, sia perché contrario alla legislazione ucraina, sia perché non conforme al diritto internazionale.

Sarebbe assai opportuno che la signora Mogherini dicesse a quali norme del diritto internazionale fa riferimento per affermare questa illegittimità. Sulla legislazione ucraina sorvoliamo perché vorremmo sapere se in essa è ritenuto legittimo che a seguito di un movimento di piazza venga sostituito il presidente di quel Paese, annullato il Verkhovna Rada – il Parlamento ucraino – ed insediato un nuovo Governo, con il cui ministro degli Esteri la Mogherini si è consultata prima di partecipare al vertice con gli altri partner europei sul tema relativo alla crisi Ucraina.

Ci permettiamo di fare queste considerazioni sull’argomento per il fatto che il primo pronunciamento sul referendum popolare in Crimea era venuto nei giorni scorsi dal presidente degli Stati Uniti, Abama, durante il suo incontro con il neo presidente ucraino, Arseni Jasteniuk: “Il nreferendum in Crimea è illegale e non ne riconosceremo il risultato”.

Questo pronunciamento è stato un modo di dare la linea a tutto il mondo occidentale sul conflitto socio-politico in atto in Ucraina. Parola d’ordine che immediatamente è stata fatta propria da tutto il mondo politico che ruota attorno al sistema politico-militare subalterno agli Usa. Circostanza che il Governo italiano ha subito colto ed alla quale si è subito accodato, sia da parte del suo leader, Matteo Renzi, e sia, conseguentemente, dall’addetto al compito specifico, il ministro degli Esteri, Federica Mogherini.

In un colpo solo, Renzi sta dimostrando di essere subalterno agli Usa e alla Germania della signora Merkel, al cospetto della quale, proprio in queste ore, si è ‘inginocchiato’ sotto l’egida del Fiscal Compact.

Ci verrebbe di gridare forte ed alto: per piacere, ridateci gli Aldo Moro e i Giulio Andreotti. Non se ne può più di questi dilettanti allo sbaraglio. Vorremmo sapere da costoro se è legittimo, secondo il diritto internazionale, che un organismo quale la Nato, patto militare di difesa che gioca in ‘attacco’ abbia titolo di mobilitare le truppe dei Paesi europei per togliere con la guerra un territorio serbo per darlo ad altri, mentre è illegittimo un referendum popolare per decidere a quale schieramento statale rapportarsi. Ecco, da Renzi e dalla Mogherini vorremmo conoscere il loro punto di vista sulla vicenda Kosovo.

Purtroppo in Italia, un Paese che ha completamente perduto la bussola, ci si improvvisa governanti in base alla comunicazione televisiva, piuttosto che su progetti strategici, che contemplano le alleanze ma contengano al tempo stesso dei parametri di valutazione autonoma ed autogena sulle questioni nazionali – vedi tutela ambientale della contrada Ulmo di Niscemi e la sua distruzione con l’installazione del Muos, e le questioni internazionali, sia europee che globali.


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