La politica litiga per la spartizione dei manager e gli ospedali vanno alla deriva

di Esculapio II

Mentre la politica politicante si accapiglia sulla spartizione dei ‘presunti’ manager della sanità, mentre Sala d’Ercole, oggi, ha dedicato una seduta ai ‘criteri’ di selezione dei ‘fortunati’ che verranno chiamati ad amministrare Aziende ospedaliere e sanitarie della Sicilia, insomma, mentre avviene tutto questo la sanità pubblica siciliana vive una stagione di totale sfascio.

Pensavamo che dopo i disastri della Giunta di Raffaele Lombardo, che ha preso in giro la Sicilia e i siciliani con la storia dei ‘tecnici’ (mettendo sula plancia di comando dell’assessorato un magistrato, Massimo Russo, che che ‘tecnico’ della sanità lo sarà diventato dopo i quattro anni di governo del settore) ci sarebbe stata una svolta. Invece la svolta non c’è.

Lo smantellamento della sanità pubblica siciliana continua. Il Governo di Rosario Crocetta ha chiuso ben 28 Punti nascita nelle aree disagiate della Sicilia che, grazie alla sua trovata, sotto questo profilo, sono diventate ancora più disagiate. Ha detto che ne avrebbe riaperto 7. Ma non ha mantenuto la promessa.

A quanto pare, tra qualche settimana, riaprirà solo il Punto nascita di Pantelleria: un’apertura a metà: un’apertura appiccicata con la ‘sputazza’, frutto di una sceneggiata napoletana tra l’Asp di Trapani e gli uffici dell’assessorato regionale alla Salute. Un’apertura ‘elettorale’, perché il candidato Sindaco di Pantelleria del centrosinistra, Salvatore Gabriele, è vicino al senatore Giuseppe Lumia.

Pantelleria, anche se a metà, anche se per questioni elettorali riavrà un mezzo Punto nascita. Mentre le donne in gravidanza degli altri 27 Punti nascita chiusi dovranno, a proprie spese, andare a partorire lontano dai luoghi dove abitano.

A queste donne in gravidanza è giusto raccontare una storia che sta passando sotto traccia, perché trattata con linguaggio da addetti ai lavori. Dovete sapere, care signore che dovrete partorire lontano dai centri in cui abitate e a vostre spese, che anche grazie alla chiusura dei 28 Punti nascita – e, in generale, grazie allo smantellamento di strutture sanitarie pubbliche – la sanità pubblica ha risparmiato una cifra che dovrebbe oscillare da 200 a 250 milioni di euro.

Governo e Ars, in occasione dell’approvazione di Bilancio e Finanziaria, avrebbero già voluto arraffare e spendere questi soldi non ancora esattamente conteggiati. Ma il Commissario dello Stato gli ha impugnato la norma sottolineando il fatto che questi soldi vanno spesi di comune accordo con lo Stato.

A noi, in questa fase, non interessa sottolineare la gravità di tale impugnativa, ma il fatto, ancora più grave, che la sanità pubblica siciliana ha risparmiato questi soldi non riorganizzando la gestione della sanità, ma tagliando in modo ‘selvaggio’ i servizi: proprio come hanno fatto con la chiusura dei 28 Punti nascita. Il tutto sulle pelle dei siciliani. Risparmi vergognosi.

Volete un esempio? Eccolo. Proprio stasera il parlamentare regionale del Pdl, Giorgio Assenza, ha vergato un comunicato stampa dove scrive: “Non si possono lasciare Comiso e Scicli senza pronto soccorso”. Lo vedete, cari lettori, lo vedete egregie signore prossime al parto che vivete nelle aree disagiate come il Governo risparmia 200-250 milioni di euro? Tagliando i servizi.

Il parlamentare Assenza contesta il decreto non dell’anno scorso, ma del 26 aprile scorso, che lascia ai presìdi di medicina di pronto intervento delle due cittadine del Ragusano il solo codice verde. “Al limite – dice il parlamentare della provincia di Ragusa – capirei la decisione inversa: invece, i codici giallo e rosso, praticamente i casi più gravi sono così costretti a rivolgersi a strutture logisticamente lontane e con una rete stradale assolutamente fatiscente”.

Sapete perché il Governo Crocetta lascia Comiso e Scicli con i soli codici verdi? Perché in un Pronto soccorso la gestione dei codici verdi costa molto meno della gestione dei codici gialli e rossi. Tutti in funzione del denaro, insomma. Crocetta sì che è un ‘marxista’…

“Non si può scherzare con la salute dei cittadini, questo è certo – aggiunge Assenza – quindi chiedo la revoca immediata di questo decreto e l’approvazione di una nuova norma che non escluda dai compiti di pronto soccorso reale alcun presidio strategico dell’Isola”.

Assenza, che per questo ha appena depositato un’interrogazione indirizzata al presidente della Regione e all’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, rimarca anche il fatto che nella maggioranza vi sono, a diverso titolo, ben tre deputati della provincia di Ragusa “che poco e niente hanno fatto per opporsi a questa mostruosità dettata esclusivamente da motivi economici e a pieno nocumento dei cittadini”.

Sarcastica la conclusione del parlamentare del Pdl: “E meno male che uno di questi, l’onorevole Giuseppe Di Giacomo (Pd), è presidente

Rosario Crocetta, foto di Gabriele Bonafede

proprio della commissione Sanità ed è di Comiso, città ove ha preso la maggior parte dei voti che gli hanno consentito di diventare deputato all’Ars!”.

C’è un’altra questione che, forse, è sfuggita sia all’onorevole Assenza, sia all’onorevole Di Giacomo, sia all’assessore Borsellino, sia al presidente Crocetta: e cioè che a Comiso sta per aprire un nuovo aeroporto. Chiudere un Pronto soccorso là dove sta per essere aperto al traffico un aeroporto è demenziale. Sia perché il Pronto soccorso potrebbe servire in caso di emergenze, sia perché un aeroporto – e lo si è visto a Trapani Birgi – porta con sé un aumento delle presenze turistiche che, in un Paese civile, dovrebbero poter usufruire anche di un servizio di Pronto soccorso.

Il Pronto soccorso di Comiso e Scicli è solo uno dei tanti esempi dello sfascio della sanità pubblica siciliana iniziata con il Governo Lombardo e tutt’ora in corso, a pieno ritmo, con il Governo Crocetta. Problemi enormi nella sanità catanese (l’ospedale di Giarre è un delirio allo stato puro). Caos nel Siracusano. E nel Messinese. Per non parlare di Palermo dove lo smantellamento delle strutture pubbliche prosegue senza sosta.

In tutto questo la cosiddetta sanità del territorio, la cui presenza dovrebbe giustificare lo smantellamento degli ospedali pubblici, rimane un miraggio. Anzi, una presa per i fondelli.

Del resto, se fossero state aperte le strutture sanitarie nel territorio non ci sarebbe stato il’risparmio’ di 200-250 milioni di euro racimolato sulla pelle e, perché no?, sul sangue dei cittadini siciliani e sullo stress a cui sono sottoposti, ormai da quattro anni, i medici, gli infermieri e il personale ausiliario degli ospedali pubblici dell’Isola.

E i sindacati? Parlano, ogni tanto, i sindacati degli infermieri. Mentre i sindacati dei medici, soprattutto da quando è arrivato il Governo Crocetta, osservano un religioso silenzio…

 

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]