Il Comune del Messinese si aggiunge alle altre località che si sono guadagnate il riconoscimento che premia qualità di mare e servizi. «Fare rete col territorio circostante per un mercato turistico sempre più ampio», afferma il sindaco a MeridioNews
La nuova bandiera blu siciliana sventola a Furci Siculo «Riviera jonica punta a diventare un modello virtuoso»
A Furci Siculo sventola bandiera blu. La cittadina del Messinese che si affaccia sulla costa jonica è stata insignita del riconoscimento che premia i Comuni rivieraschi virtuosi nella gestione delle spiagge e delle acque, con maggiore attenzione alla cura per l’ambiente e alla sostenibilità. La Sicilia, dunque, continua a tingersi di blu portando così a 11 le località che hanno ricevuto il riconoscimento. Furci, infatti, è l’ultimo Comune dell’Isola ad aver raggiunto il risultato – che può essere rinnovato o tolto di anno in anno – la località infatti si aggiunge alle messinesi Alì Terme, Roccalumera, Santa Teresa di Riva, Tusa e Lipari. Mentre una bandiera blu è presente anche nell’Agrigentino, dove a essere premiata è stata Menfi, mentre in provincia di Ragusa, oltre al capoluogo, ci sono Ispica, Modica e Pozzallo. «Ci sono stati diversi step prima che arrivassimo a questo obiettivo. Un riconoscimento che è motivo d’orgoglio e soddisfazione per l’intero comprensorio – spiega il primo cittadino Matteo Francilia a MeridioNews– Già l’anno scorso avevamo i requisiti ma abbiamo preferito aspettare per inoltrare la richiesta: avevamo in cantiere un finanziamento per i lavori a dei muri di contenimento sul lungomare. Le somme le abbiamo ottenute e i lavori sono in fase di completamento».
Così, dopo la bandiera lilla, che premia il Comune per la qualità dei servizi offerti alle persone con disabilità e per l’abbattimento delle barriere architettoniche, a Furci è arrivata la bandiera blu con un procedimento iniziato l’anno scorso, alla prima richiesta inoltrata agli organi nazionali. L’iter per ottenere il riconoscimento della Bandiera Blu è condotto dall’organizzazione no profit danese Foundation for Environmental Education (Fee), che attualmente è presente in 77 Paesi del mondo. Il programma è operativo in Europa dal 1987. La sigla di Fee, attiva anche in Italia, si occupa infatti di valutare, attraverso una giuria, le autocandidature delle località, che avvengono tramite un questionario. A fare parte della giura di valutazione sono i rappresentanti della presidenza del Consiglio, dipartimento Turismo e ministero delle Attività agricole e forestali, il comando generale delle Capitanerie di Porto, Enea, Ispram, sindacati Balneari e Confesercenti.
Il questionario a cui il Comune candidato deve rispondere è composto da 12 punti. I quesiti vanno dalle notizie di carattere generale sulla località, alle condizioni della spiaggia, passando dalla qualità delle acque di balneazione, depurazione delle acque reflue fino alla gestione dei rifiuti, alle cementificazione ambientale fino alla pesca professionale. Le analisi vengono effettuate anche attraverso le cartografie e i dispositivi digitali. Le stagioni per ogni bandiera blu hanno inizio non prima dell’1 giugno e hanno una durata minima di 60 giorni. Una volta inoltrata la richiesta dai Comuni, le istituzioni competenti valutano diversi componenti, la salubrità delle acque attraverso dei campionamenti, i servizi forniti per le persone disabili e la percentuale di raccolta differenziata. A giocare un ruolo importante per l’ottenimento del della bandiera blu sono anche i punti di riciclo individuati e le iniziative in tematica ambientale promosse dai Comuni. «L’ultima fase per ottenere questo riconoscimento si è svolta a dicembre dello scorso anno, ma per noi è un punto d’inizio e non d’arrivo – prosegue Francilia – Ogni anno abbiamo puntato a garantire bagni a metà spiaggia, docce, sedie job per disabili, passerelle antiscivolo che raggiungono la battigia, servizi di vigilanza e colonnine per la raccolta differenziata, la cui percentuale ha toccato il 72 per cento. Questi servizi rendono le nostre coste e il nostro mare accessibili a tutti. Stiamo parlando di circa 800 metri di spiaggia libera, in cui – sottolinea il sindaco – tutto è gratuito. Non stiamo parlando di lidi o stabilimenti privati».
Dopo i lavori di consolidamento del lungomare, struttura che funge anche da barriera di contenimento per le mareggiate, il prossimo obiettivo di Francilia e della sua amministrazione è quello di migliorare ulteriormente la mobilità. Il prossimo passo, infatti, potrebbe essere la realizzazione di una pista ciclabile. «Facciamo in modo che chi viene da noi utilizzi la macchina il meno possibile. Abbiamo a disposizione un campo da calcio che in estate utilizziamo come parcheggio – aggiunge Franchilia – Ma stiamo studiando un progetto per dotare il lungomare di una pista ciclabile» Adesso l’amministrazione auspica che anche le località vicine come Sant’Alessio e Nizza di Sicilia nel prossimo futuro possano ottenere la bandiera blu. «Il nostro territorio si è contraddistinto per la qualità dei luoghi: da Capo Alì a Capo Sant’Alessio offre delle opportunità importantissime – conclude il primo cittadino – Se Nizza e Sant’Alessio ottengono questo risultato possiamo dire di essere una riviera blu: un intero territorio per un mercato turistico che potrà essere sempre più ampio. Per questo motivo, estendo il mio invito agli altri sindaci del comprensorio a fare sempre più rete: questo è un risultato di tutti».