La lunga e travagliata storia del feudo di Verbumcaudo Dalla mafia al Consorzio Madonita Legalità e Sviluppo

Venerdì 13 maggio il feudo di
Verbumcaudo passerà dal Consorzio di Palermo al Consorzio Madonita Legalità e Sviluppo, di cui oggi fanno parte diciassette comuni. Un percorso iniziato sette anni fa quando a Polizzi Generosa, il 26 marzo del 2009, fu istituita la Commissione Comunale Straordinaria, al fine di chiarire e approfondire tutte le fasi delle vicende legate al feudo. Nella fattispecie, si trattava di eseguire un’analisi riguardante il bene confiscato alla mafia e assegnato al comune madonita. 

L’intero possedimento, che si estende per circa 150 ettari, in passato era di proprietà del conte Tagliavia. In seguito, fu acquisito dal boss Michele Greco. Assieme ai terreni fanno
parte anche diversi laghetti artificiali, case rurali, fabbricati e terre di uliveti e frutteti. Il patrimonio fu confiscato al boss, detto il Papa, nel 1987. Qualche anno dopo il bene venne valutato in 2,5 miliardi di lire. Poco prima di passare nelle mani del comune di Polizzi, i terreni erano stati affidati all’Arma dei Carabinieri per l’addestramento del 12° battaglione Sicilia. Quando l’amministrazione di Polizzi decise di ottenere il feudo, l’Arma dei carabinieri rinunciò. 

L’assegnazione del bene è arrivata dopo un’istanza presentata nel novembre del 2006, quando il primo cittadino, Glorioso, accettò a patto che venisse destinato per attività sociali. All’interno della vicenda del
feudo di Verbumcaudo sono stati coinvolti, nel corso degli anni, tanti personaggi appartenenti alle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Per questo motivo, la concessione assume un forte valore simbolico. Come ha ricordato il presidente del Consorzio Madonita Legalità e Sviluppo, Vincenzo Liarda «quando il bene venne richiesto dal comune di Polizzi Generosa dopo un iter burocratico molto complesso, l’edificio stava per andare all’asta. Quindi poteva accadere che tutto il patrimonio ritornasse ad un possibile acquirente vicino alle cosche mafiose». «Questi anni per me sono stati molto duri. Nonostante le intimidazioni e le minacce ricevute, che mi hanno portato ad uscire di casa anche sotto scorta, sono riuscito, insieme a tanti altri – ha concluso il presidente Liarda – a riportare il feudo nelle mani delle persone oneste. Mi auguro che noi come consorzio riusciremo a portare in quel luogo apparentemente isolato, la gioia, l’allegria delle nuove generazioni e la speranza che questa terra produca frutti nuovi, generazioni capaci di ridare riscatto alla nostra terra. All’evento sarà presente anche il Presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta.  


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