La lista delle estorsioni del clan Laudani Tra ristoranti, bar e ambulanti con le lape

«Noi familiari non ci occupavamo personalmente delle estorsioni, era compito dei singoli affiliati e dei rispettivi responsabili». Sono le parole di Giuseppe Laudani, classe 1982, primo e unico pentito che porta lo stesso sangue dell’anziano patriarca Sebastiano. Ed è alla sua memoria che fa riferimento l’elenco che segue. E che contiene solo alcuni degli esercizi commerciali che, secondo il collaboratore di giustizia, sarebbero stati taglieggiati dal clan Laudani. Un’organizzazione perfettamente gerarchica, alla quale si sommava un tariffario per settore, rinvenuto dagli uomini delle forze dell’ordine durante un arresto in flagranza di reato. Cento euro per i negozi di gommista, 75 euro per le rivendite di tavola calda, 130 euro per le falegnamerie, 100 euro per i meccanici, 150 euro per i rifornimenti di benzina, 200 euro per gli esercizi commerciali di Capo Mulini, 150 per quelli di Aci Trezza. Un elenco fitto di voci dal quale non scappano neanche gli ambulanti: alle lape sarebbe toccato pagare 100 euro al mese di estorsione.

Settore alimentare (chioschi, bar, ristoranti, locali, rivendite e magazzini)

– Ditte di commercio ittico ad Acireale e Aci Trezza: pizzo da circa 15mila euro all’anno, a rate.
– Tre bar a San Giovanni La Punta.
– Un bar ad Aci Sant’Antonio.
– Tre ristoranti a Trecastagni, San Giovanni La Punta e Viagrande.
– Chiosco a Sant’Agata Li Battiati, nei pressi di un parco.
– Pizzeria di Mascalucia, sulla strada che va verso il Comune etneo.
– Discoteca di San Giovanni La Punta.
– Magazzino di frutta ad Aci Sant’Antonio, alle spalle di una clinica.
– Pescivendolo ambulante sulla strada da Tremestieri verso Mascalucia, alla prima rotonda sulla sinistra.
– Magazzino alimentare ad Aci Sant’Antonio.
– Supermercato e macelleria a Santa Venerina.
– Fruttivendolo a Mascalucia, nei pressi di una sede istituzionale distaccata.
– Negozio di mangimi e animali a San Gregorio.
– Negozio di mangimi a Gravina di Catania.

Benzina, automobili e ciclomotori

– Due rifornimenti a San Giovanni La Punta, avrebbe pagato 500 euro al mese.
– Due ditte di riparazione e vendita pneumatici, a san Giovanni La Punta, avrebbero pagato 250 euro al mese.
– Meccanico di camion, ad Aci Sant’Antonio, 200 euro al mese.
– Rivendita e officina di moto e ciclomotori, a San Giovanni La Punta.
– Gommista sulla strada che porta al Polivalente, a San Giovanni La Punta.
– Meccanico di motorini, a San Giovanni La Punta.
– Ditta di ricambi auto, a San Giovanni La Punta.
– Rifornimento, in direzione Aci Sant’Antonio.
– Meccanico di motorini a Ficarazzi.
– Meccanico nel quartiere Picanello.

Varie

– Rivendita di materiali per l’edilizia, a San Giovanni La Punta, avrebbe pagato 500 euro ogni sei mesi.
– Ditta per la vendita e il noleggio di apparecchi per il gioco elettronico, a San Giovanni La Punta.
– Ditta di noleggio gru e mezzi da cantiere, a San Giovanni La Punta, avrebbe pagato 500 euro al mese oltre alla fornitura gratuita di materiale edile.
– Tabaccheria, a Trecastagni, cento euro con cadenza periodica.
– Tabaccheria, a San Giovanni La Punta.
– Mobilificio, al Tondicello della Playa.
– Ottica a Trecastagni.
– Autosalone, a Viagrande.
– Parrucchiere a Tremestieri Etneo.
– Falegname a Trappeto, San Giovanni La Punta.
– Cartoleria a San Gregorio, accanto a un bar.
– Azienda di movimento terra a San Giovanni La Punta.
– Negozio di materiale edile a Pedara.
– Rivendita di materiale edile a Trecastagni.
– Deposito di pacchi ad Aci Sant’Antonio.
– Magazzino di vasi, a San Gregorio.
– Ingegnere che si stava occupando di lavori nella chiesa di San Gregorio.


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