Voci e facce dal corteo del 14 novembre: Tagliando i fondi all'università non si risolvono i problemi: concordano Alberto Pulvirenti, fisico nucleare assegnista di ricerca, Massimo Di Toro, docente a fisica e Agata Scordino prof. della facoltà d'ingegneria dell'Università di Catania
‘La didattica senza la ricerca non serve a nulla’
Una manifestazione partecipata quella di ieri 14 novembre 2008, il cui punto sostanziale è la disapprovazione del lavoro del Ministro dell’Istruzione Pubblica Maria Stella Gelmini e i tagli che interessano l’intero sistema d’istruzione, voluti dal Ministro delle Finanze Giulio Tremonti.
Alberto Pulvirenti, fisico nucleare e assegnista di ricerca si definisce un ‘precario che non risulta’ perché: “gli assegni di ricerca sono contratti a progetto, quindi contratti a termine per definizione e nel conteggio dei precari noi non ci siamo. Quella della Gelmini – dice – non è una riforma ma un taglio e ciò è comprensibile da tutti, anche chi come me non è perfettamente informato. Io non sono di sinistra eppure sono qui”.
Presente alla manifestazione la professoressa Agata Scordino della facoltà d’Ingegneria, che afferma:“Col decreto Gelmini si avrà solo qualche soldo per i virtuosi, anche se ancora non si è capito secondo quali criteri saranno individuati,, ma i tagli restano, quindi non si risolve nessuno dei problemi del sistema universitario italiano”.
Il professore Massimo Di Toro, un ‘barone’ del dipartimento di Fisica è chiaro: “Questi tagli sono un’assurdità. Questo non significa difendere la gestione dell’università”, sottolinea.“La situazione era drammatica già da prima perché nulla è stato fatto per i finanziamenti e i giovani. La didattica senza la ricerca non serve a nulla”.