E ‘una denuncia amarissima quella che ci è arrivata in redazione e che ci accingiamo a raccontarvi. Una di quelle storie che pensavamo appartenere ad un lontano passato, quando ai lavoratori non era concessa alcuna tutela e alcun diritto.
La storia è quella di Fabio Riccobono, autista dipendente della Adragna Srl di Palermo. Che, a quanto pare, da quando si è iscritto alla Filt Cgil, ne sta vedendo di tutti i colori. Fino all’attuale minaccia di licenziamento. Con un atteggiamento quantomeno ambiguo dello stesso Sindacato. Che dinnanzi al suo caso sembra avere incrociato le braccia. Rinunciando, di fatto, alla missione di una organizzazione sindacale.
Ma andiamo con ordine. Seguendo le vicende che Fabio ha annotato sul suo diario e da cui emerge un quadro sconcertante.
Tutto comincia ad Agosto quando “30 dipendenti, me compreso, decidiamo di iscriverci alla Filt CGIL di Palermo, via Roma n.62. Vengo eletto dirigente sindacale! Dal giorno dell’iscrizione inizia il calvario- racconta il sindacalista- più precisamente, il nostro datore di lavoro adotta spietati sistemi antisindacali, minacce di licenziamento e minacce verbali per tutti gli iscritti, mettendo gli iscritti contro i non iscritti che risultano la maggioranza ( 130 dipendenti). Mi offendono come persona e come lavoratore”.
I primi fattacci annotati da Fabio:
Venerdì 23 agosto ore 18
“Mi trovo a Genova in trasferta; la direzione, a mia insaputa organizza con tutti i dipendenti una vera e propria riunione anti sindacale offendendo me, ritenendomi il responsabile di un eventuale licenziamento collettivo! Dandomi dell’indegno, dicendo che tutti quelli iscritti al sindacato verranno licenziati senza pietà e mettendomi contro tutti i miei colleghi!!! Per me questa e’ stata una vera e propria situazione di enorme disagio. Chiedo spiegazioni in segreteria Filt CGIL ,ed il segretario generale Gaetano Bonaviami risponde che è tutto normale!!! E’ un sistema di difesa del datore di lavoro!”
Sabato 24 agosto ore 20
“Tornando da Genova mi diriggo al posteggio per tornare a casa, il custode mi consegna un documento che mi costringeva ad andare in ferie per 58 giorni lavorativi consecutivi,(sino ad ora e da sempre hanno concesso solo 1 settimana di ferie allanno) ovviamente per allontanarmi dall’azienda dato che io ero una persona a loro scomoda!! Respingo la loro richiesta , rendendo loro una dichiarazione scritta che li metteva in mora, in quanto oggettivamente era un vero e proprio allontanamento del dirigente sindacale! Pertanto annullando la loro richiesta di ferie forzate, riprendo il lavoro lunedì ed alla fine della giornata chiedo 20 gg di ferie per la situazione insostenibile! Ovviamente accolgono la mia richiesta, poiché io per loro sono e sarò un dipendente scomodo. Durante tutto questo tempo hanno adottato il loro sistema anti sindacale chiamando i miei colleghi ad uno alla volta intimandoli a cancellarsi dal sindacato, altrimenti li avrebbe licenziati. Chiedo lintervento dell Filt Cgil e Gaetano Bonavia mi dice che, tra il dire ed il fare ce di mezzo il mare. Molti colleghi quindi, impauriti dalla situazione si dimettono dalla sigla sindacale , chiaramente pressati dal datore di lavoro”.
Giovedì 19 sett ore 10.30
“Incontro con il consulente del lavoro , presente anche Dario Marasa come testimone. La consulente dichiara l’intenzione di Matteo Adragna di terziarizzare l’azienda, e che ad ottobre avremmo percepito l’ultimo stipendio! (ovviamente mossa strategica) Mette tutti i dipendenti in allarme, scagliandomeli contro , e colpevolizzandomi di essere responsabile di un eventuale licenziamento collettivo. Solo se avessimo dato le dimissioni dalla sigla sindacale tutto ciò poteva risolversi!!! Chiedo spiegazioni alla Filt CGIL , ed il segretario generale Gaetano Bonavia mi risponde che e tutto normale…. lui è’ il datore di lavoro e può fare quello che vuole, e’ il padrone”.
Giorno 3 ott.
“Dopo le minacce psicologiche del giorno precedente , decido comunque di rendermi disponibile al lavoro, alle 8.30 di mattina mi presento presso gli uffici , ed il responsabile di coordinamento mi risponde che per me non c’è alcun lavoro. Attendo quindi l’arrivo del sig. Matteo Adragna. Dichiaro anche a quest’ultimo la mia disponibilità a riprendere il lavoro , lui mi risponde che io non posso più lavorare con loro perché sono scritto ad una sigla sindacale! Chiedo quindi una lettera di licenziamento, ma lui risponde che per iscritto non mi da’ nulla! Chiedo anche di scrivere e motivare il mio allontanamento, ma lui non mi rivolge più la parola, rispondendomi solo che parlerò con il suo avvocato e che mi arriverà a casa una denuncia per diffamazione! (Non si sa ancora Per quale motivo)
Decido quindi di fare intervenire i Carabinieri, solo per verbalizzare il mio allontanamento! Il cognato del titolare , nonché magazziniere e mio collega, notando la pattuglia dei Carabinieri, si dirige verso di me dicendomi che sono una merda, un cornuto ed uno sbirro !! I Carabinieri si chiudono in stanza con la direzione e dopo circa 40 minuti escono con un verbale che attesta che da qual momento io ero stato sospeso!! ( anche qui non so per quale motivo) Dopo di ciò , mi faccio refertare in ospedale , visto e considerato che mi sono sentito molto male, e violentato psicologicamente! Diagnosi: aggressione verbale sul luogo di lavoro!”
4 ottobre
Chiedo aiuto per lennesima volta e tutela alla Filt CGIL ! Viene chiesta una convocazione con la direzione!
7 ottobre
“Il segretario Gaetano Bonavia alle 11 si presenta all’appuntamento con la direzione, da solo, ho chiesto di essere presente, ho insistito parecchio, ma lui aveva deciso che doveva andarci da solo!! Dopo 2 ore circa di colloquio mi racconta : “Ormai non c’è niente da fare, il tuo datore di lavoro si è messo in testa che ti deve licenziare!” Costi quel che costi lui ti licenziera!!!! Ed io rispondo? La mia tutela da dirigente sindacale dove sta? Il sindacato? Cosa farà ??? Mi sono esposto per conto della Filt Cgil, perche non si applica la giusta tutela??? La risposta che ho avuto: “Fabio tu sei un ragazzo in gamba, sei intelligente, giovane, troverai sicuramente un altro lavoro, stai tranquillo!!!”
Adesso Fabio Riccobono vuole spiegazioni. Dal Sindacato per cominciare:
“Quale tutela ho? Il dirigente sindacale non dovrebbe godere di una tutela rafforzata ?? Come ? In che modo?? Mi sono iscritto al sindacato per essere licenziato?”
E ancora: “Che fine faranno i miei colleghi iscritti??? ?Tutto questo ha dellincredibile perché: non si può minacciare un lavoratore perché ha scelto liberamente di iscriversi al sindacato, non si può allontanare o sospendere verbalmente un lavoratore e senza nessun motivo; non si possono minacciare di licenziamento i lavoratori iscritti al sindacato”.
Tutto ciò è inconcepibile. Non sappiamo se scandalizzarci di più per l’atteggiamento del datore di lavoro o per quello del Sindacato cui, come giornale, chiederemo conto e ragione dei fatti denunciati.
Risolvere un problema (dove mettere tutta questa munnizza). Risparmiare (evitando di portare i rifiuti fuori…
Non è incapace di intendere e di volere, perlomeno non al punto da restare in…
«A ventiquattro ore dall'installazione del nuovo manifesto in memoria di Biagio Siciliano e Giuditta Milella, di 14…
Ruba effetti personali e oggetti in un'auto parcheggiata. A Catania un 50enne del luogo è…
Proseguono le verifiche condotte dalla Polizia di Stato concernenti la ricostruzione delle fasi della rissa…
È morto dopo essere stato investito da un ciclomotore. A Bagheria, in provincia di Palermo,…