La Cassazione sui misfatti della Diaz

Ancora una volta è la magistratura a far valere lo stato di diritto in Italia. L’ultima testimonianza di questo valore democratico è la sentenza della Corte di Cassazione, il massimo organo della giurisdizione del nostro Paese, sulle aggressioni della Polizia ai manifestanti contro il G8 di Genova nel luglio del 2001. In quell’occasione, com’è noto, i partecipanti al corteo che protestavano per l’incontro dei capi di governo degli otto Paesi più industrializzati del pianeta – giovani provenienti da ogni parte del mondo – dormivano in un luogo autorizzato dalle competenti autorità. Nottetempo sono stati aggrediti proditoriamente e picchiati dalla Polizia, la quale, in quella circostanza, ha pure creato prove false a giustificazione del proprio operato.

La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza d’Appello che aveva accertato i fatti ed emesso le relative condanne. In primo grado il Tribunale di Genova aveva assolto pienamente i responsabili dei misfatti. Poi è arrivata la condanna in Appello e la citata conferma in Cassazione.

Per la cronaca, nessuno dei condannati andrà in galera per i reati commessi, perché questi sono ormai cancellati dall’indulto, frattanto intervenuto. Tuttavia, a seguito della condanna accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, parecchi alti funzionari perderanno i loro incarichi apicali nelle gerarchie degli organi dell’amministrazione statale. Fin qui tutto secondo procedure esistenti a garanzia dello Stato di diritto. Garanzie che prevedono ulteriori istanze di livello europeo che i condannati hanno dichiarato di volere adire. E’ nel loro diritto ed e bene che gli stessi vadano fino in fondo nella tutela dei loro diritti di cittadinanza.

In questa nota, però, la questione che ci interessa sollevare riguarda le responsabilità politiche di quanti hanno avuto un ruolo nella vicenda, a partire dal presidente della Camera dei Deputati, onorevole Gianfranco Fini. Egli, in occasione del G8 di Genova, in assenza di qualsivoglia ruolo istituzionale (era ministro e vice presidente del Consiglio) si trovava nel centro operativo della Prefettura di Genova dov’era concentrato il comando delle operazioni sulla sicurezza. Qual era il suo compito in quella sede? Era o no a conoscenza delle operazione che la Polizia stava tramando in danno dei giovani manifestanti che riposavano ignari nei giacigli improvvisati nei locali della scuola Armando Diaz di Genova?

A queste domande, purtroppo, non c’è risposta. Resta il fatto che Gianfranco Fini stava nella sede dove veniva amministrato il Testo unico di Pubblica sicurezza vigente dal 1933 (notare la data di epoca fascista) e varato con Regio decreto dell’epoca. C’è poco da meravigliarsi se funzionari chiamati a gestire norma di matrice fascista pensino di ordire una rappresaglia nei riguardi di chi stava in modo precario riposando dalle fatiche acumulate nella parte4citazione al corteo della mattinata precedente. Tutto si tiene e la ‘tutela’ politica di Gianfranco Fini ne rappresenta il corollario.

Ma a tutto questo non può essere sottaciuto l’inqualificabile comportamento tenuto in Parlamento dall’onorevole Antonio Di Pietro, il quale, in occasione della mozione riguardante l’istituzione di una commissione d’inchiesta, presentata dal centro sinistra, si è fermamente opposto alla sua approvazione, facendo fallire l’iniziativa parlamentare unendo i voti di Italia dei Valori a quelli del centrodestra. E su questo fatto politico, di certo non marginale, riesce incomprensibile giudicare la recente dichiarazione di Niki Vendola a proposito del vincolo stretto con l’Italia dei Valori nell’alleanza con il Partito di Di Pietro nella prospettiva di Governo del Paese con il Partito Democratico, Questo è un argomento a parte che faremo a tempo e luogo dovuti, perché a noi la cultira frontista non convince e lo ribadiremo quando conosceremo la nuova legge elettorale, se mai ne avremo una decente.

L’unica personalità dei apparato centrale che ha confermato le sue personali prerogative democratiche è il Prefetto Manganelli, attuale capo della Polizia, che ha detto che è arrivato il tempo delle scuse. I palermitani conoscono bene il prefetto Manganelli per aver esercitato con onore il compito di Questore di Palermo.

Abbiamo voluto segnalare le contraddizioni che attengono a due ‘campioni’ dell’attuale panorama politico democratico per la semplice ragione che, se è vero che gli italiani hanno la memoria corta, è bene che si sappia che c’è ancora qualcuno che conserva la memoria storica, seppure di quella recente.

Foto in alto e destra tratta dait.wikipedia.org

Foto di prima pagina e in basso a sinistra tratta da glialtrionline.it


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Ancora una volta è la magistratura a far valere lo stato di diritto in italia. L'ultima testimonianza di questo valore democratico è la sentenza della corte di cassazione, il massimo organo della giurisdizione del nostro paese, sulle aggressioni della polizia ai manifestanti contro il g8 di genova nel luglio del 2001. In quell'occasione, com'è noto, i partecipanti al corteo che protestavano per l'incontro dei capi di governo degli otto paesi più industrializzati del pianeta - giovani provenienti da ogni parte del mondo - dormivano in un luogo autorizzato dalle competenti autorità. Nottetempo sono stati aggrediti proditoriamente e picchiati dalla polizia, la quale, in quella circostanza, ha pure creato prove false a giustificazione del proprio operato.

Ancora una volta è la magistratura a far valere lo stato di diritto in italia. L'ultima testimonianza di questo valore democratico è la sentenza della corte di cassazione, il massimo organo della giurisdizione del nostro paese, sulle aggressioni della polizia ai manifestanti contro il g8 di genova nel luglio del 2001. In quell'occasione, com'è noto, i partecipanti al corteo che protestavano per l'incontro dei capi di governo degli otto paesi più industrializzati del pianeta - giovani provenienti da ogni parte del mondo - dormivano in un luogo autorizzato dalle competenti autorità. Nottetempo sono stati aggrediti proditoriamente e picchiati dalla polizia, la quale, in quella circostanza, ha pure creato prove false a giustificazione del proprio operato.

Ancora una volta è la magistratura a far valere lo stato di diritto in italia. L'ultima testimonianza di questo valore democratico è la sentenza della corte di cassazione, il massimo organo della giurisdizione del nostro paese, sulle aggressioni della polizia ai manifestanti contro il g8 di genova nel luglio del 2001. In quell'occasione, com'è noto, i partecipanti al corteo che protestavano per l'incontro dei capi di governo degli otto paesi più industrializzati del pianeta - giovani provenienti da ogni parte del mondo - dormivano in un luogo autorizzato dalle competenti autorità. Nottetempo sono stati aggrediti proditoriamente e picchiati dalla polizia, la quale, in quella circostanza, ha pure creato prove false a giustificazione del proprio operato.

Ancora una volta è la magistratura a far valere lo stato di diritto in italia. L'ultima testimonianza di questo valore democratico è la sentenza della corte di cassazione, il massimo organo della giurisdizione del nostro paese, sulle aggressioni della polizia ai manifestanti contro il g8 di genova nel luglio del 2001. In quell'occasione, com'è noto, i partecipanti al corteo che protestavano per l'incontro dei capi di governo degli otto paesi più industrializzati del pianeta - giovani provenienti da ogni parte del mondo - dormivano in un luogo autorizzato dalle competenti autorità. Nottetempo sono stati aggrediti proditoriamente e picchiati dalla polizia, la quale, in quella circostanza, ha pure creato prove false a giustificazione del proprio operato.

Ancora una volta è la magistratura a far valere lo stato di diritto in italia. L'ultima testimonianza di questo valore democratico è la sentenza della corte di cassazione, il massimo organo della giurisdizione del nostro paese, sulle aggressioni della polizia ai manifestanti contro il g8 di genova nel luglio del 2001. In quell'occasione, com'è noto, i partecipanti al corteo che protestavano per l'incontro dei capi di governo degli otto paesi più industrializzati del pianeta - giovani provenienti da ogni parte del mondo - dormivano in un luogo autorizzato dalle competenti autorità. Nottetempo sono stati aggrediti proditoriamente e picchiati dalla polizia, la quale, in quella circostanza, ha pure creato prove false a giustificazione del proprio operato.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]