La fame a Palermo aumenta. Anche la Caritas pare abbia grossi problemi economici. Sono centomila i palermitani poveri assoluti, sei volte superiori a quelli della Lombardia e del Piemonte
La Caritas sparecchia a Palermo «Ci stiamo riorganizzando»
La fame a Palermo aumenta. Anche la Caritas, si vocifera in città, pare abbia grossi problemi economici. In Sicilia sono 547mila le famiglie che vivono in povertà relativa, pari al 27,03 per cento della popolazione, e 180 mila in povertà assoluta. Il dato è stato diffuso mesi fa dal Forum del terzo settore, appena costituito da 15 associazioni di volontariato dell’Isola. Nella provincia di Palermo sono circa 140mila famiglie in povertà relativa e circa 46 mila in povertà assoluta, senza considerare gli immigrati. Nel complesso sono centomila i palermitani poveri assoluti, sei volte superiori a quelli della Lombardia e del Piemonte. E con il perdurare della crisi, secondo il Forum, aumenteranno dal 2 al 3 per cento ogni anno.
L’aspetto ancora più drammatico è che non si tratta più solo del disoccupato o del pensionato sotto il minimo, ma di operai in cassa integrazione, famiglie monoreddito, artigiani, commercianti. In questi giorni la mensa Diocesana di Palermo della Caritas, che sfama dal 2004 numerose bocche della città, sembrerebbe essere chiusa. Anche se arrivano rassicurazioni da parte del vicedirettore, Mario Sedia: «Visto il grande numero di bisognosi dovuto anche ai continui sbarchi di profughi nordafricani a Palermo, stiamo organizzando la cucina in modo strutturale. Noi eroghiamo i pasti ordinariamente, con la sola differenza che adesso li distribuiamo».
I pasti in questo periodo vengono cucinati da una chiesa di cui Tenda non preferisce svelare il nome. «Queste situazioni emergenziali – conclude Tenda – dovrebbero essere gestite dalle amministrazioni, non dalla benevolenza di una parrocchia».