Knockout game, il gioco violento ad Acireale «Problema reale, ma non ci sono denunce»

«Il knockout game esiste, mesi fa c’è stato un caso registrato ad Acireale in cui un ragazzo è stato colpito alle spalle con un pugno riportando la rottura del dente e la frattura del setto nasale». A parlare è il dirigente del commissariato di polizia di Acireale Salvatore Fazzino, che evidenzia l’esistenza della pratica violenta, l’ultima tendenza nata tra i teenager statunitensi e sbarcata prima in Gran Bretagna e poi anche nel nostro Paese.

Pugni sferrati alle ignare vittime, spesso di spalle, per poi pubblicare le mirabili gesta con un video su Youtube generando un preoccupante effetto emulazione da parte delle menti più deboli. I primi casi si sono registrati al nord Italia, ma le segnalazioni provengono sempre più dal sud, dove le vittime parlano di aggressioni improvvise da parte di sconosciuti, mentre camminano per la strada. «Noi siamo venuti a conoscenza dell’episodio di aggressione da una segnalazione indiretta – afferma Fazzino – Fino ad oggi non è mai stata fatta una denuncia in merito. Quello rappresentava l’unico caso limite e l’aggressore è stato identificato e denunciato, gli altri casi sono stati di lieve entità e si sono concentrati nell’area Com di Acireale dove i ragazzini si ritrovano il fine settimana».

Difficile comprendere il movente di questi atti violenti, forse la noia oppure la voglia di dimostrare una presunta superiorità e il coraggio di osare. Un gioco in cui vince chi lascia la vittima per terra, tramortita o addirittura in fin di vita: prossimamente si disporranno delle apposite telecamere per monitorare la zona acese e avere maggiore cognizione di eventuali atti di bullismo perpetrati dai ragazzini nel territorio. Intanto su Facebook degli utenti americani hanno creato anche un gruppo per raccogliere testimonianze e fornire consigli – addirittura una guida – su come autodifendersi in caso di aggressione, considerati i livelli di diffusione di questa aberrante pratica. «Perché nobilitarli parlando di gioco? Sono teppisti disadattati», commenta un ragazzo in uno dei forum a tema che si trovano sul web.

Una pratica che di ludico ha ben poco, ancora più assurda se accompagnata dalla scommessa tra i partecipanti: vince il denaro chi è in grado di indovinare quanti pugni occorreranno per mettere al tappeto la vittima. Sulla diffusione del fenomeno nel territorio acese, il dirigente Fazzino rassicura e puntualizza: «Abbiamo fatto delle riunioni per concordare attività comuni nell’area e nei fine settimana abbiamo agito con controlli di attività preventiva e repressiva, effettuando anche degli arresti congiunti legati a casi di spaccio. I due fenomeni si intrecciano, ma il knockout game risulta più contenuto rispetto a prima, anche perché la zona è particolarmente vigilata», afferma. «Aspettiamo eventuali segnalazioni e denunce che comunque continuano a non arrivare, questo non consente di fare previsioni future sul fenomeno, ma facciamo di tutto per contenerlo».

[Foto di What What]

Alessandra Litrico

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