Il senatore Francesco Campanella ha presentato a Catania il progetto politico di cui è fondatore e che nasce dopo l'espulsione di diversi parlamentari dal partito di Beppe Grillo. Collaborazione con i cittadini, confronto con il governo Renzi, denuncia dell'operato del governatore della Regione Crocetta. Dai suoi colleghi non prende del tutto le distanze: «Salviamo alcuni principi», spiega
Italia lavori in corso, i grillini espulsi Campanella: «Siamo il M5s oltre se stesso»
«Il motore del cambiamento politico è la partecipazione dei cittadini». A queste parole Francesco Campanella – senatore palermitano e coordinatore di Italia lavori in corso – ha affidato la presentazione catanese del giovane progetto politico, nato da una costola del Movimento 5 stelle. «Bisogna ascoltare la gente – ha spiegato Campanella – e instaurare un rapporto di seria collaborazione, senza lasciarsi andare a grandi proclami».
Ha fatto appello al buonsenso e alla prudenza il cinquantenne impiegato della Regione Siciliana, eletto senatore a febbraio del 2013 nelle file dei pentastellati. Attualmente membro della prima commissione permanente per gli Affari costituzionali e segretario della commissione parlamentare per la Semplificazione, è stato uno dei primi attivisti espulsi dal M5S. Trattamento riservato lo stesso giorno anche ai suoi colleghi Luis Alberto Orellana, Fabrizio Bocchino e Lorenzo Battista. «Il Movimento di Beppe Grillo ha avuto e continua a manifestare la stessa pecca: attenersi a un programma politico sempre e comunque, senza prendere in considerazione le continue trasformazioni della società», ha affermato Campanella.
Collaborazione con tecnici e cittadini, confronto serrato con il governo guidato dal premier Matteo Renzi, denuncia nei confronti della «mancata rivoluzione» del governatore Rosario Crocetta alla Regione Sicilia e relazione con il M5S. Ma anche Europa ed euro verso i quali «non professiamo assolutamente una difesa a oltranza». Sono questi gli argomenti che ha trattato il senatore siciliano durante la presentazione del movimento avvenuta nella sede Ars del capoluogo etneo.
«La nostra idea è quella di lavorare usando un mattone per volta con l’obiettivo di ottenere risultati solidi e progressi effettivi», ha sostenuto Campanella. Che ha aggiunto: «Non ci interessa un rinnovamento che non abbia centrato concretamente gli obiettivi ma si sia mostrato solo dal punto di vista mediatico». Il riferimento è all’attività dell’Ars. Per l’Assemblea regionale siciliana Campanella, infatti, auspica un processo di «riformulazione, come si fa con quello che non funziona». Un esempio del fallimento? Il Piano Giovani – che avrebbe dovuto assegnare 2mila tirocini retribuiti ai giovani siciliani – definito da Campanella «una mossa tutta da ridere, se non ci fosse da piangere».
E se il rapporto con il governo Crocetta è di forte critica, nemmeno quello con il premier Renzi sembra lasciare spiragli di cooperazione. «Sarà difficile assumere un atteggiamento diverso dalla denuncia, considerando che noi vogliamo fare solo ragionamenti realizzabili», ha detto il senatore siciliano.
L’ex grillino si sofferma anche sui colleghi pentastellati e, ricordando gli attimi precedenti all’espulsione dal M5S, ha detto: «Non sono mai riuscito a comprendere come mai un movimento politico che esalti la democrazia si faccia guidare da una o due persone». Nonostante «l’atteggiamento verbale spesso violento, la paura di infiltrazioni esterne e la chiusura generale» attribuite al Movimento 5 Stelle, da quel progetto Italia lavori in corso non si discosta molto, almeno negli intenti. «Salviamo molti di quei principi, io stesso continuo a mantenere l’impegno di restituire una parte dello stipendio da senatore», ha affermato Campanella. Che ha aggiunto in conclusione: «Il nostro progetto porta avanti il M5S oltre il M5S stesso».