Irsap, domani la resa dei conti tra sedi che fioriscono e concorsi ‘straordinari’

Arriva domani, in Commissione Attività produttive dell’Ars, il  disegno di legge che potrebbe ridisegnare la futura governance dell’Irsap,  l’ente che ha sostituito le undici Asi (Aree di sviluppo industriale) siciliane, gestito, via  Commissario straordinario (Alfonso Cicero) dagli uomini della Confindustria Sicilia di Antonello Montante, l’onnipresente lobby che sin dal 2010 si è piazzata al timone dell’Assessorato regionale alle Attività Produttive e dintorni. 

Il disegno di legge è presentato dal Movimento 5 Stelle:  ““Nel nostro ddl – spiega Giancarlo Cancelleri – il presidente dell’Irsap  sarà nominato sì dal Presidente della Regione. Ma dovrà essere scelto tra i tre rappresentanti delle categorie produttive all’interno del Cda. Questi tre membri, tra l’altro, saranno individuati dalle stesse categorie attraverso delle elezioni, che coinvolgeranno le varie associazioni di industriali, commercianti e artigiani. Il mio sogno – aggiunge Cancelleri – è che a presiedere l’Irsap possa essere un piccolo imprenditore, un piccolo commerciante, come ce ne sono tanti in tutta l’Isola. Insomma, per una volta a gestire un ente così importante spero non vada un rappresentante dei soliti enormi blocchi di potere”.

Un sogno che si infrange con i desiderata di Confindustria Sicilia, che a quanto pare, a presiedere il Cda dell’Irsap vorrebbe proprio Cicero.  Una mossa che, probabilmente, potrebbe metterlo al riparo dalla valanga di polemiche che hanno investito la legittimità delle sua nomina a Commissario straordinario di tre singole Asi (Caltanissetta, Agrigento, Enna) prima, e dell’Irsap che le ha inglobate, poi.

Polemiche confluite in un ricorso al Tar che, a Novembre, dovrà pronunciarsi sul caso.

Ma, da cosa cosa nascono i  dubbi di legittimità sulla nomina di Cicero quale Commissario straordinario? Ad occhio e croce, dalla Legge regionale 1 del 4 gennaio, 1984 , che disciplina i consorzi Asi, e  secondo cui, l’assessore all’Industria (oggi alle Attività produttive) sentita la Giunta regionale, in casi estremi, può procedere alla nomina di un Commissario da scegliere  fra i dirigenti in servizio dell’Amministrazione regionale.

La domanda sorge spontanea: Cicero è un dirigente? Pare di no. Lo è ‘diventato’ con  Marco Venturi, ex Assessore regionale alle Attività produttive (sempre in quota Confindustria Sicilia) che lo  avrebbe promosso  ‘motu proprio” (la sua qualifica sarebbe ‘funzionario’).

A questo punto, in attesa del pronunciamento del Tribunale amministrativo,  ci si interroga sull’entità del danno erariale che una eventuale nomina illegittima potrebbe comportare per le casse della Regione, non solo in termini di compensi percepiti ma anche in termini di scelte effettuate.

Nell’occhio del ciclone il finanziamento (dell’Assessorato alle Attività produttive)  volto ad istituire  la sede operativa dell’Irsap a  Caltanissetta (città di Cicero, Venturi e Montante), alias  500 mila euro.

A quanto pare, pare, però,  non basterebbe la duplicazione delle sedi. In cantiere, ci sarebbe anche l’idea di una terza sede, quella della Presidenza del Cda:  a Palermo, in via Catania, secondo rumours.  Nulla togliendo, ovviamente, alla prima sede, che è quella  legale ed è in via Ferruzza.

Chiacchierate sono anche le spese  per le numerose consulenze legali, oltre a quelle necessarie a rispondere del licenziamento illegittimo (secondo il Tribunale del Lavoro) di due dirigenti dell’Asi di Agrigento.

Quello dell’Irsap, insomma, sembra un vaso di Pandora: una volta scoperchiato esce fuori di tutto. Tra le tante cose, ci si chiede, ad esempio, se un  Commissario straordinario, può  bandire selezioni per incarichi di lunga durata. L’unica cosa certa è che è successo.

Con deliberazione 59 del 30-10-2010, firmata da Cicero, ad esempio, Giuseppe Sutera Sardo, si è guadagnato un incarico di direttore generale dell’Asi di Caltanissetta, per sette anni. Sembrerebbe alquanto irrituale, ma si vede che Sutera Sardo, è un uomo fortunato.

Al di là degli aspetti tecnico-giuridici sui cui si esprimeranno i Giudici amministrativi, e al di là delle conclusioni che ne potrebbe trarre la Corte dei Conti, è chiaro che a pagare il fio di tutta questa situazione, sono le  imprese siciliane, che non trovano interlocutori affidabili e che devono scontrarsi con enti inchiodati a lunghe e strane gestioni commissariali che impantanano le procedure.

Ne sarebbe prova, tra le altre cose, il blocco di graduatorie milionarie per il finanziamento di progetti presentati dalle vecchie Asi, registrati dalla Corte dei Conti nell’ambito del Po-Fesr, bocciati, non si sa a che titolo, dal Commissario straordinario e finiti nei cassetti dell’attuale confindustriale Assessore alle Attività Produttive, Linda Vancheri.

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