Invisible Spring, utopie musicali e sperimentazione L’evento benefico organizzato da La Città invisibile 

Cultura, solidarietà e divertimento creeranno un fil rouge il giorno di Invisible Spring, manifestazione organizzata dalla fondazione La Città Invisibile presso la sala pinacoteca del museo diocesano di Catania. Un’occasione benefica in cui sarà possibile ascoltare ottima musica, generi mescolati in un mix che permetterà di far dialogare composizione classica, etnica e i suoni del tango argentino, sotto la direzione della tradizione orchestrale infantile della scuola venezuelana.

Invisible Spring si realizzerà grazie alle performance dell’orchestra Falcone Borsellino di Catania diretta da Ricardo Urbina, maestro venezuelano ventitreenne proveniente da una delle scuole più importanti dello Stato e della pianista Silvia Belfiore, musicista poliglotta dal curriculum internazionale.

Il concerto è a ingresso libero. «Lasceremo il massimo della libertà a coloro i quali vorranno darci la loro fiducia – spiega Carlo Palazzo  Il contributo all’ascolto sarà volontario, ma mi sento di garantire la qualità dello spettacolo, perché in vista della manifestazione ho visto provare in maniera indefessa i ragazzi della Falcone Borsellino. A maggio suoneranno davanti al papa, con il ricavato dal concerto verrà pagata la trasferta a Roma».

Accanto ai giovanissimi musicisti catanesi suonerà un’artista d’eccezione, Silvia Belfiore. «Nonostante sia una pianista di caratura internazionale, Silvia non aveva mai suonato a Catania – spiega Palazzo -. Ha accettato assolutamente di buon grado di suonare insieme ad un’orchestra di giovanissimi».

Invisible Spring sarà occasione per raccogliere fondi per sostenere il progetto della stessa “Falcone Borsellino”, ma per portare anche una linfa culturale innovativa alla città. «Catania è una città in cui molto spesso la musica, ma anche tutta la cultura, è legata a clichè da cui non riesce a svincolarsi – ha spiegato Alfia Milazzo, presidente dell’associazione La Città Invisibile -. Molto spesso l’offerta culturale non corrisponde a quella che è la richiesta fatta dal tessuto culturale, per questo, con i nostri progetti lavoriamo per stimolare le utopie». 

«L’orchestra Falcone Borsellino – ha continuato Milazzo – è sempre presente quanto c’è un diritto da rivendicare o dove è presente un’innovazione artistica. In questo caso l’innovazione nasce dall’unione tra una pianista con un repertorio molto particolare, diretta da un giovanissimo maestro formato nella scuola venezuelana, e la nostra orchestra, che insieme formano un ensemble non di maniera, né un esperimento per suscitare sensazioni, ma creano un’integrazione artistica pura». Il concerto si svolgerà l’11 aprile alle 18 e 30. 


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