Un frammento di storia evoca dolci ricordi nella memoria del popolo rosanero proiettato mentalmente verso la gara in programma domani sera a San Siro contro l’Inter. Il 18 settembre 2004, in occasione della prima trasferta in serie A dopo 32 anni di purgatorio nelle categorie inferiori, il Palermo (allora guidato da Guidolin) pareggiò 1-1 al Meazza contro i nerazzurri alla seconda giornata di campionato. Nella mente dei tifosi resterà scolpito per sempre il gol del pareggio di Toni propiziato da un assist di Lamberto Zauli, protagonista di uno splendido slalom sull’out destro tra gli interisti Cordoba, Ze Maria e Pasquale. Una sequenza girata davanti ai 12 mila sostenitori rosanero presenti quella sera a San Siro nel settore destinato agli ospiti: «Era la prima trasferta affascinante dopo tanti anni di serie B e C – spiega Zauli, attuale allenatore del Santarcaneglo (Lega Pro), a MeridioNews – confezionai l’assist per il gol di Luca. È certamente uno dei ricordi più belli della mia esperienza a Palermo».
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Rispetto a quel Palermo, che in qualità di matricola riuscì a stupire centrando al termine della stagione una storica qualificazione in Coppa Uefa, l’attualità propone una squadra relegata nei bassifondi della classifica e in cerca domani sera di punti preziosi in chiave salvezza. «È chiaro che non si va a Milano con i favori del pronostico ma il Palermo non parte battuto. Ogni gara serve per costruire un certo tipo di mentalità e si gioca sempre per ottenere dei punti». I rosanero rischiano di affrontare un’Inter rinfrancata dall’impresa sfiorata in Coppa Italia contro la Juventus: «I nerazzurri, che non avevano nulla da perdere, hanno disputato certamente un’ottima partita ma per dire che la formazione di Mancini si è sbloccata definitivamente è necessaria una continuità di prestazioni e di risultati. Il Palermo deve andare a San Siro per giocare la propria partita e può contare su una buona qualità ed organizzazione».
Il livello di competitività dei rosanero diventa più alto con un giocatore come Vazquez. Fantasista che, per caratteristiche e stile di gioco, ricorda proprio Lamberto Zauli, a Palermo dal 2002 al 2005 (69 presenze e 14 gol): «Fa piacere essere paragonati a un giocatore come Vazquez. El Mudo è in grado di cambiare il film di una partita». In ottica salvezza potrebbe essere determinante anche il contributo del tecnico Iachini, compagno di squadra di Zauli al Ravenna: «Beppe ha fatto molto bene a Palermo e in questa stagione avrebbe meritato di dare continuità al suo percorso di lavoro. E’ la persona giusta per aiutare la squadra in vista del rush finale».
Al termine della stagione si tireranno le somme. Contestualmente, bisognerà capire le reali intenzioni del presidente Zamparini che nei giorni scorsi ha ribadito la volontà di passare il testimone: «Zamparini ha investito tanto sul Palermo e non solo da un punto di vista economico. Qualsiasi scelta sarà fatta per il bene del club. Se deciderà di cedere il Palermo – ha aggiunto – il presidente lascerà la società a mani sicure. I tifosi rosanero, in ogni caso, possono stare tranquilli».
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